Ultimo? Pd disperato: fino a dove si spinge Bettini sul cantante
Il Pd ormai allo sbando sposa la causa di Ultimo. In cerca di nuovi ideali e programmi, la sinistra si mette a difendere il cantante di San Basilio che non è nemmeno salito sul podio dell'Ariston. In una lettera a Il Corriere della Sera, infatti, Goffredo Bettini, si spende per Ultimo: "La sinistra si è rinsecchita nella funzione principalmente di governo. Ecco il mio invito, nel contesto di un discorso ben riportato da Tommaso Labate, di interessarsi ad Ultimo. Che nella sua musica non ha alcun fine ideologico. Politico o partitico. Né indica una via da percorrere. Né si atteggia a profeta; piuttosto è semplicemente sé stesso. Risultando né adulatore 'corretto' dei gusti dominanti, né trasgressore 'scorretto' a testimoniare una protesta, un piccolo scandalo. Si sottrae da questo gioco degli specchi, al fondo elitario e subalterno".
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Bettini confessa di amare "molto le sue canzoni. Ne avverto il dolore e la speranza di una generazione senza riferimenti. La voglia di riscatto, la rabbia e l’autenticità. Tanto più commovente, in quanto grido che non attende risposte. Alcuni in sala stampa a Sanremo hanno applaudito alla sua mancata vittoria. Non gli hanno perdonato una conferenza di qualche anno fa". Ma attenzione avverte il big del Pd perché "dietro la maschera da duro, c’è una grande sensibilità. Persino turbamenti esistenziali. Ultimo nella vita ce l’ha fatta, ma è rimasto legato a San Basilio, ai suoi amici, al suo linguaggio, che sono un tutt’uno con la sua arte. Radici che la sinistra ha troppo poco coltivato".
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Ecco infine la "metafora" di Sanremo: "Non vorrei che quello che è apparso ai critici musicali un 'bullo', diventasse egli stesso vittima del bullismo altezzoso delle élite. Che, quando disprezzano, lo fanno senza la grazia e l’innocenza (Pasolini) delle persone che ignorano come l’etichetta in voga imponga di apparecchiare la tavola".