Ballando con le Stelle, Rosanna Banfi: "Ho danzato contro il tumore"
La televisione aveva perso di vista Rosanna Banfi, ma Ballando con le stelle ci ha restituito il suo sorriso e la sua dolcissima grinta. «Quel programma mi ha rivitalizzato. Non ci sono ancora progetti concreti, ma spero arrivino proposte».
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I segreti di quel programma?
«Milly Carlucci è un generale incredibile nel guidare una squadra collaudata. Ti senti protetta e se hai la fortuna, come l’ho avuta io, di essere in coppia con un ballerino con cui vai molto d’accordo hai fatto Bingo. Io e Simone Casula ci siamo trovati simpatici da subito: siamo amici».
È vero che quando la Carlucci l'ha chiamata ha detto sì al volo?
«Le avrei detto sì anche un giorno prima che me lo proponesse. Televisione e cinema mi avevano dimenticata, ero stanca di aspettare una telefonata che non arrivava. Dopo i 50 anni è difficile trovare il ruolo giusto per te. A quel punto mi è venuta l’idea del piano B».
Ci racconti.
«Abbiamo aperto l’Orecchietteria Banfi a Roma. Un locale dedicato alla carriera di papà e alle eccellenze della Puglia, nato da una passione vera. Io e papà abbiamo sempre cucinato. Lo stimolo ce lo ha dato nostra figlia Virginia che, dopo il liceo classico, si è iscritta a una scuola di cucina. Ha lavorato in altri ristoranti, si è fidanzata e poi sposata con uno chef».
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I nomi dei primi piatti riprendono battute celebri di papà...
«I primi piatti sono solo con le orecchiette. La versione più gettonata è la “Porca puttèna”, con pomodoro, olive, capperi, aglio».
Non ha mai pensato di rivoluzionare le orecchiette con la farina di grillo?
«(Ride divertita, ndr) No, no, no... Non so se questo sarà realmente il futuro dell’alimentazione, ma l’uomo è un animale che sa adattarsi a tutto. Del resto è solo una farina, non credo abbia un sapore particolare né che sentiremmo il grillo scrocchiare sotto i denti».
Papà potrebbe dire la sua: il 22 gennaio 2019 l’allora vice premier Di Maio lo annunciò membro della commissione italiana dell’Unesco.
«Ogni tanto partecipa a queste riunioni online con un centinaio di persone che parlano solo in inglese e poi ridendo mi dice che lui è l’unico “signor”, tutti gli altri sono “dott” o “prof”. Insomma, non fa nulla».
Dopo il liceo artistico, lei non sapeva come dire a papà che voleva entrare nel mondo dello spettacolo.
«È vero, temevo la sua risposta. Invece mi sorrise e mi disse che se poteva mi avrebbe aiutato».
Con Lino nel 1988 ha presentato anche Saint Vincent in Eurovisione
«È stata un’emozione immensa. Appena partì la sigla dell’Eurovisione misi chiuse lo stomaco. Sul palco avrei presentato Miguel Bosè di cui conservavo la foto nel diario... Era bello da morire, non può immaginare... (sorride, ndr) ».
Papà l’ha pure aiutata a nascere.
«Non è stato un parto semplice: mamma era una donna minuta e io pesavo quasi 5 chili. Da sola non ce l’avrebbe fatta, papà l’ha aiutata. Ma lo sa cosa combinò poi?».
No...
«Quando la levatrice le passò la placenta chiedendogli di eliminarla, lui la gettò nel gabinetto, otturandolo. Sì, intasò il water con la mia placenta (ride, ndr)».
Si parla sempre di papà, ma c'è anche una mamma straordinaria
«Mamma Lucia è stata la classica donna di altri tempi, quella che finge di far decidere tutto al marito e invece è poi lei ad avere l’ultima parola. Mamma ha fatto un gran lavoro, ha aiutato tanto papà a diventare famoso tenendo in piedi la famiglia e facendogli trovare un luogo sicuro e pieno di amore ogni volta che tornava a casa. Ma anche papà ci ha insegnato il rispetto dei valori, delle regole e del non tradire la fiducia. Lo sa? Erano altri tempi, ero la figlia maggiore ma quando rientravo a casa in ritardo rispetto a quanto concordato da lui qualche sberla l'ho presa... ».
Lei ha avuto una famiglia talmente unita che le è stato facile clonarla quando ne ha fatta una lei
«Mamma e papà sono sposati da 61 anni. Il matrimonio tra me e Fabio (Leoni, ndr) dura da 31, lavoriamo insieme da anni, condividendo l’intera giornata. Abbiamo avuto la fortuna d’incontrarci e di essere la persona giusta, l’una per l’altro. Non siamo una coppia panda, ma una coppia felice».
Lei che mamma è?
«Virginia ha 30 anni, Pietro 25. Li ho lasciati liberi nelle loro scelte ma stando sempre al loro fianco, aperta al dialogo e al confronto. Oggi siamo una famiglia di fatto e di lavoro. Lavoriamo insieme nell’Orecchietteria».
Quella catena d’amore è stata fondamentale per vincere la sua battaglia più grande: nel 2009 è stata operata per un tumore al seno.
«A Ballando con le stelle ho danzato su una coreografia ispirata al tumore, dedicandola a tutte le donne che stanno lottando e a chi non ce l’ha fatta. Sono testimonial dell'associazione Komen che mette la prevenzione al centro di tutto. La prevenzione ci salva la vita, non dobbiamo mai stancarci di dirlo. Spesso le donne si trascurano per dare priorità agli impegni legati alla casa, al marito, ai figli. A loro dico di prendersi il tempo utile per stare bene. Se state bene voi, fate stare bene anche chi amate».
Lei si definisce “ristorattrice”: un desiderio da ristoratrice e uno da attrice.
«Da ristoratrice vorrei far diventare la nostra Orecchietteria un’impresa, aprendo sedi in altre città. Da attrice invece mi piacerebbe dare un seguito a Un Medico in famiglia. Al ristorante arrivano clienti trentenni che conoscono a memoria le puntate per esserci cresciuti insieme»