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Fedez, il "golpe" in Rai sotterra il Pd: che teste stanno per saltare

Fabrizio Biasin
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Chi l’avrebbe mai detto? Nessuno. Il più grosso problema della Rai targata Pd non arriva da destra, ma da un appartamento di City Life. Si chiama Federico Lucia, in arte Fedez, e con le sue mosse da birbante ha creato più danni di un acuto di Al Bano. Nessuno avrebbe potuto mettere in discussione un Sanremo con percentuali da “Festival di Bulgaria”, numeri che in termini di “teste” sono andati molto bene e in termini di share benissimo (e non c’entra il nuovo metodo di rilevamento, sarebbero stati comunque eccellenti), solo i contorni politici potevano far danno e, quelli, sono arrivati in serie, non sono stati rintuzzati a dovere e, ora, offrono un assist clamoroso a chi spinge per il cambiamento.

La rivoluzione ai vertici prima o poi si farà, ma qui non discutiamo il “quando”, semmai il fatto clamoroso che a tirare colpi bassi all’ad Carlo Fuortes e a tutti gli altri “padri del Festival” (dal direttore dell’intrattenimento Stefano Coletta, ad Amadeus e così via), sia stato proprio uno dei protetti della rassegna, Federico Lucia, già in gara due anni fa e addirittura secondo classificato, già marito della co-conduttrice Chiara Ferragni e, appunto, protagonista di una serie di iniziative che in Rai hanno fatto arrabbiare tutti. Il famoso rappone che ha segnato la serata del mercoledì («Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite, forse è meglio il viceministro vestito da Hitler. Purtroppo l’aborto è un diritto sì, ma non l’ho detto io, l’ha detto un ministro») ha costretto proprio Coletta a mettere pezze che, però, si sono rivelate poco solide. Ha detto così, il dirigente: «A nome della Rai mi dissocio fortemente dagli attacchi personali che la performance di Fedez ha rappresentato, soprattutto nella gestualità». E poi: «Non eravamo a conoscenza della performance dell’artista, come poi ha dichiarato durante la serata. Ce ne aveva comunicata una, dicendoci poi che la avrebbe cambiata».

 

 

Detto che la giustificazione può anche avere un senso («non possiamo prevedere le intenzioni degli artisti»), il dato di fatto è che non sono stati presi provvedimenti di alcun genere, al punto che il Gianburrasca della rima prima è tornato sul palco con gli Articolo 31 e ha urlato in libertà «Giorgia legalizzalaaaa!» (niente di male, per carità, ma se il precedente è fresco anche una minchiatina suona come un affronto), poi è stato protagonista del già leggendario “slinguazzamento organizzato” con il collega Rosa Chemical nel giorno della finalissima. Per carità, siam mica qui a fare i bigotti ma, certo, l’ennesima provocazione del signor Lucia ha fornito un clamoroso assist a chi spinge per stravolgere i vertici in Rai. Ecco, Fedez che banalmente voleva solo trovare un modo per essere protagonista nella settimana più importante della tv italiana, è diventato il nemico numero 1 della stessa.

 

 

Ps. Non sappiamo cosa decideranno da qui all’anno prossimo, ma una cosa ci sentiamo di dirla: guai a togliere la direzione artistica ad Amadeus, ha dimostrato di essere un fenomeno a 360°, il mercato della musica (e gli oltre 50 milioni di euro di raccolta pubblicitaria), parlano per lui. 

 

 

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