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Elodie snobbata sul palco? Vendetta dopo Sanremo: ora tutti muti

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 Elodie

Carlo Piedistalli
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Le donne a Sanremo hanno fatto bella figura, al di là dei piazzamenti in classifica. Lo dicono già tutte le altre classifiche, quelle che contano di più su vendite e ascolti. Il brano Due di Elodie è entrato, infatti, subito nella top ten Fimi dei singoli più scaricati, ed è quinto nella graduatoria stilata da Apple Music. Ancora meglio fa Madame con la sua splendida Il bene nel male che per numero di streaming su Spotify ha scalato fino alla terza posizione con oltre un milione e 260mila riproduzioni. Sempre su Spotify che, tra gli appassionati di musica, è la piattaforma più utilizzata, nella top ten, dominata da Lazza (e non da Mengoni, solo quarto, mentre è primo nelle chart di Fimi), troviamo anche Furore di Paola e Chiara che ha fatto ballare l’Ariston con ritmi e sonorità tali da hanno riportare alla mente successi internazionali come Festival o Vamos a bailar che a inizio millennio portarono le due sorelle sull’olimpo del pop europeo. Appena sotto, entro la 15esima posizione, compaiono anche Mara Sattei, Ariete e Levante.

 

 

LE REGINE
Non sono state quindi solo le sontuose regine, Giorgia, (sesta a Sanremo) ed Elisa, imperiose nel loro duetto-medley a farsi notare e apprezzare ma anche tutte le altre protagoniste della gara canora record di ascolti tv e ora anche alla radio e sul web. Testimone quella che una volta si chiamava banalmente hit parade, attesissima complice dei sabato pomeriggi di molti, resta la testimone più fedele alla realtà. Se, infatti, oggi- come è noto - non si vende più un disco neanche a regalarlo, a tirare sono tornati i singoli da scaricare ma ancora di più le strimmate ovvero le visualizzazioni che volano a milioni sulle piattaforme. La Federazione delle industrie musicali italiane (Fimi) ha sottolineato come nella top100 siano rientrati tutti i brani sanremesi, occupando di fatto quasi un terzo della classifica ufficiale degli ascolti e delle vendite che, come tutti sanno, conta decisamente di più dell’ubriacatura festivaliera (che dura solo una settimana) e non dice mai la verità, anzi, a volte la capovolge. Vasco Rossi e Tananai dello scorso anno (ultimi) fanno da casi di specie.

 

 

COMPLOTTISMO OVUNQUE
Così la top 5 sanremese tutta al maschile, sottolineata con un po’ - di malinconia anche dal vincitore Marco Mengoni, si è già ampiamente colorata di rosa. Tono cromatico che, c’è da giurare, dominerà l’intera stagione della musica pop di casa nostra. A smorzare, con la forza del ritmo e la dolcezza della melodia, la furia iconoclasta delle femministe, dei collettivi e dei metoo vari, già scatenate e pronte sui social a lanciarsi in teorie contro i complottismi sessisti arrivati fino a Sanremo. Più delle polemiche, dunque, può e potrà sempre l’onda lunga e la magia delle belle canzoni. In tal senso parlano anche i successi dei big over, ultima dei quali, a proposito di bellissime ragazze, la monumentale Ornella Vanoni, applauditissima all’Ariston sabato sera coi suoi brani senza età. Classifiche e storie scritte nel tempo che, a differenza di quella sanremese, restano lì a ricordare che non solo la musica non ha sesso ma vive di sogni e bellezza. 

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