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Zelensky, farsa a Sanremo: il messaggio slitta alle 2, le sue parole

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Lo "scandalo Zelensky" a Sanremo? Una farsa, o quasi. Al Festival la scaletta è in netto ritardo: il messaggio del presidente dell'Ucraina slitta così alle 2 di notte, quando c'è da credere che lo share sarà all'80% o giù di lì, ma con la stragrande maggioranza dei telespettatori addormentati o quasi. Insomma, tutti contenti: i filo-ucraini, che hanno incassato "l'endorsement" della kermesse più seguita d'Italia. I filo-russi, che hanno visto Zelensky depotenziato. E pure chi vuole un Sanremo "solo per la musica", con la politica (in questo caso, quella estera) spinta in un angolino, innocua.

 

 

 

Chi si aspettava toni infuocati dal presidente ucraino sarà rimasto deluso. Niente videomessaggio, è Amadeus a leggere la lettera del capo di Stato. "Per più di sette decenni - scrive Zelensky - il festival di Sanremo si sente in tutto il mondo. Si sente la sua voce, la sua bellezza, la sua magia, la sua vittoria. Ogni anno sulle rive del Mar Ligure vince la canzone. Vincono la cultura e l'arte. La Musica vince! E questa è una delle migliori creazioni della civiltà umana. Sfortunatamente, per tutto il tempo della sua esistenza, l'umanità crea non solo cose belle. E purtroppo oggi nel mio paese si sentono spari ed esplosioni. Ma l'Ucraina sicuramente vincerà questa guerra. Vincerà insieme al mondo libero. Vincerà grazie alla voce della libertà, della democrazia e, certamente, della cultura".

 

 

 

Il nemico Vladimir Putin non viene mai nominato. "Ringrazio il popolo italiano e i suoi leader che insieme all'Ucraina avvicinate questa vittoria - conclude Zelensky -. Auguro successo a tutti i finalisti e dal profondo del mio cuore voglio invitare i vincitori di quest'anno a Kyiv, in Ucraina, nel Giorno della Vittoria. Nel Giorno della nostra Vittoria! Questa Vittoria oggi viene creata e ottenuta in condizioni estremamente difficili. Grazie ai nostri difensori! Grazie a loro coraggio, indomabilità, invincibilità. Centinaia di canzoni sono già state scritte su questo, e ne ascolterete una oggi. E sono sicuro che un giorno ascolteremo tutti insieme la nostra canzone di vittoria". 

 

 

Alla fine, la vera e più forte propaganda filo-Kiev viene dal cantante della band ucraina Antytila, che si esibisce sul palco proprio prima che venga decretato il vincitore del Festival. Il cantante saluta il pubblico dell'Ariston con queste parole: "L'Ucraina combatte, l'Ucraina resiste, l'Ucraina vincerà". Timido applauso della platea.

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