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Sanremo 2023, le donne hanno ignorato la Meloni: è la prima premier d'Italia

Hoara Borselli
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Quanta ipocrisia care amiche donne in quel “non detto” sul palco dell’Ariston. Sì, ipocrisia ideologica allo stato puro. E mi rivolgo all’influencer che ci ha propinato il sermone sulla libertà delle donne di potersi mostrare nude senza per questo essere definite troie. Mi rivolgo alla bravissima giornalista che ha ricordato che le prigioni non devono solo punire ma rieducare. Vero! Mi rivolgo alla pallavolista che dopo aver dichiarato che l’Italia è un Paese razzista, ha utilizzato la vetrina del festival per dire che se versiamo l’acqua in bicchieri colorati, ci abbeveriamo da quella nel contenitore trasparente perché più limpido e chiaro. Un lauto compenso per farci dire che il bianco seduce più del colorato. Sì, mi rivolgo a voi. Che con quel piglio da moralizzatrici investite dalla missione di venirci a fare la predica, non avete avuto il coraggio di rivendicare quello che di storico e straordinario è accaduto nel nostro Paese. Nessuna che abbia avuto la forza di uscire dal recinto di omologazione a senso unico.

 

 


Perché vedete care amiche donne, non stiamo parlando di una cosa piccola. Stiamo parlando della più grande discriminazione mai avvenuta in Italia. Se non sbaglio, è dai tempi di Galla Placidia - unica donna ad avere esercitato il potere imperiale di Roma, e stiamo parlando più o meno della metà del quinto secolo – che una donna non assumeva il comando del Paese. E questo non può essere considerato un episodio marginale nella nostra storia. La destra e la sinistra si sono alternate tante volte al governo. Si sono alternati presidenti socialisti e liberali, reazionari e progressisti, cristiani e atei, meridionali e settentrionali, nobili e plebei, persino fascisti e comunisti. Ma tutti – proprio tutti – con una caratteristica comune: maschi. Giorgia Meloni ha rotto l’incantesimo. Ha fatto crollare il pregiudizio. Ha spianato gli ostacoli alla modernità. Ha determinato una svolta millenaria. Ha fatto diventare l’Italia un Paese europeo normale, come la Gran Bretagna, come la Germania, come tante nazioni del Nord Europa.

 

 

Ha creato una svolta molto più grande di quelle meritoriamente realizzate da decenni di femminismo. Dobbiamo far passare sotto silenzio tutto questo, solo per il fatto che Giorgia Meloni non è gradita alla sinistra? Care amiche donne, avete preferito rincorrere il facile applauso, e mettervi in scia di una corrente scontata e prevedibile. Non avete avuto la forza, il coraggio, le palle, di approfittare della visibilità a voi concessa per fare il salto nel buio oltre la siepe dell’ipocrisia. Siete rimaste nella vostra comfort zone a farvi lisciare le penne da chi gode di questa omissione. Care amiche, con grande rammarico vi dico che avete perso l’occasione per lanciare il messaggio più potente di mille monologhi. Che le donne sanno anche essere coraggiose. Così non è stato. Cali il sipario. 

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