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Striscia la Notizia inchioda Amadeus: "Blanco? Cosa non torna..."

Roberto Tortora
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Il primo premio del Festival di Sanremo 2023 se lo aggiudica… Amadeus! Il direttore artistico della kermesse canora è stato raggiunto, infatti, da Valerio Staffelli, storico inviato di Striscia La Notizia, il quale gli ha consegnato il Tapiro d’Oro. Il motivo è palese, il caos generato dalla strage di rose di Blanco ha infastidito e non poco sia il pubblico presente all’Ariston sia la maggior parte dei telespettatori che, da casa, hanno assistito esterrefatti a una scena cui non erano preparati. Il giorno dopo, però, il sospetto che tutta quella scena fosse in realtà preconfezionata ha fatto storcere il naso, se possibile, ancora di più.

 

 

 

 

Lo stesso Staffelli fa notare ad Amadeus come le rose non fossero presenti sul palco dell’Ariston prima e che fossero state messe appositamente per l’esibizione di Blanco. Amadeus prova a ribattere negando la premeditazione: "Si, posizionare le rose è stato voluto da lui, ma gli ho detto che non doveva farlo. Se c’era un problema tecnico bastava dirlo, io corro figuriamoci".

 

 

 

Al che l’inviato di Striscia fa notare al conduttore del Festival che anche nel videoclip dell’ultimo brano di Blanco, L’Isola delle Rose, c’è una scena in cui lui strappa proprio delle rose rosse. Amadeus, però, non cede: "Alla fine della sua esibizione, ma proprio alla fine, lui doveva buttare un calcio alle rose – spiega il direttore artistico - c’era un motivo legato al testo e alla sua interpretazione. Non so spiegarti per quale ragione. Poi avrebbe spiegato probabilmente il gesto. Evidentemente il testo presuppone un gesto di rabbia. Quando in realtà ho visto nello schermo che questo era un po’ esagerato, ho percepito che non era più quello che lui pensava di fare, ma c’era altro. Infatti, era arrabbiato, gli è partita la brocca. Come non era finto il caso Bugo e Morgan, non era finto neanche questo. Forse ho un’espressione sempre basita. No, non sapevo niente. Come ha detto il sindaco – conclude Amadeus - non si è mai parlato così tanto dei fiori di Sanremo. Io lo conosco molto bene. Compie 20 anni tra due giorni, è un ragazzo talentuoso e si è accorto per primo che non doveva farlo. Quindi sicuramente non accadrà più".

 

 

 

Al rientro in studio, dopo il servizio di Staffelli, Enzo Iacchetti continua a restare sul caso, convinto che qualcosa non torni. E viene, infatti, mandato in onda un filmato che smentisce le affermazioni di Amadeus, il quale si era detto ignaro di una reazione simile del cantante. Eppure, in diverse affermazioni fatte in precedenza proprio dal presentatore di Ravenna si evince come lui fosse a conoscenza che Blanco è noto come uno spacca tutto durante i suoi concerti e nel filmato, infatti, vengono mostrati alcuni spezzoni in cui il giovane cantante spacca diversi oggetti presenti sui palcoscenici dove si è esibito. E Iacchetti, infatti, alimenta il dubbio: "Non immaginava, conoscendolo così bene, che avrebbe potuto scaricare la stessa furia distruttiva sul palco dell’Ariston? Insomma l’ha lasciato agire indisturbato senza premunirsi. Amadeus, inoltre, ha detto di sapere che Blanco avrebbe dato solo un calcetto alle rose. Ma se lo conosceva così bene, sapeva anche che nella canzone che avrebbe dovuto cantare, altro che calcetto, Blanco si accanisce sui fiori distruggendoli. Il temperamento di Blanco lo conoscevano tutti".

 

 

 

Anche la lettera di scuse scritta da Blanco e postata su Instagram la mattina seguente, poi, lascia qualche altro dubbio, soprattutto nel passaggio in cui si legge: “Rido rido rido rido rido rido e grido perché non sono perfetto come mi volevi ma finalmente sono me stesso”. Una frase che tutto lascia trasparire, meno che una sincera volontà di scusarsi. Ezio Greggio, infatti, conclude: “Ma queste sarebbero le scuse? Questa è una conferma, anzi una rivendicazione. Amadeus dice di conoscere bene Blanco, ma visto quello che è successo sul palco, Blanco per lui rimane il suo solito ignoto”. I due conduttori del tg satirico, ironicamente, chiudono la questione lanciando dal loro bancone due piante per terra, dimostrando che “chi semina”, anzi chi distrugge, poi raccoglie… sì, imitatori! E in questo caso, è bene che vengano considerati esempi migliori.

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