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Blanco "non può più cantare": ovazione a Sanremo

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"Non ci sono le condizioni, Blanco non canterà". Dopo il raptus, l'umiliazione. Al Festival di Sanremo la prima serata è segnata irrimediabilmente dallo show del giovane trapper che aveva vinto la scorsa edizione in coppia con Mahmood. Questa volta, i "brividi" lungo la schiena vengono ad Amadeus, costretto ad assistere a una delle scene più sconcertanti nella storia dell'Ariston. A mezzanotte Blanco risale sul palco (dopo essersi già esibito in coppia con Mahmood con il brano dello scorso anno) per cantare L'isola delle rose, nuovo singolo. C'è un problema tecnico, gli auricolari non "ritornano" la sua voce e il cantante, semplicemente, inizia a prendere a calci i vasi di fiori sul palco, distruggendo la scenografia. A un certo punto, forse stanco, si tocca l'orecchio quasi a chiedere scusa. "Non mi sentivo in cuffia e allora ho voluto comunque divertirmi, la cosa bella della musica è divertirsi", Parole accolte come uno sberleffo dal pubblico in sala, che ha iniziato a fischiare sonoramente ricoprendolo di "buuu". 


 

 

 

Amadeus, visibilmente imbarazzato, fa da paciere: "Capita, gli è partita la sciabbarabba". Quindi chiede all'artista bresciano se la senta di tornare sul palco una volta risolto il problema. Blanco acconsente. Nel frattempo, gli addetti al teatro e Gianni Morandi spazzano il palco. Scena, anche questa, destinata a entrare nella piccola storia del Festival. Infine, verso mezzanotte e mezza, altro colpo di scena: Amadeus annuncia che Blanco non canterà, "non ci sono le condizioni". Dalle poltroncine parte una ovazione clamorosa, scene di giubilo da Mondiali di calcio. Non è dato sapere al momento cosa sia accaduto in quella mezz'ora, se la decisione di non tornare sul palco sia stata presa dagli organizzatori del Festival o dallo stesso cantante, magari per evitare una contestazione feroce come quella che, nel frattempo, si era già scatenata su Twitter. E così la serata, che si era aperta con Mattarella e Benigni, si chiude con l'immagine di devastazione floreale. Bene, ma non benissimo.

 

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