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Sanremo 2023, Benigni e il gelo di Mattarella: la battuta "incriminata"

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"Qui è tutto nuovo, anche l'Ariston, sembra uscito dalla fabbrica ora, ho sentito che in gara ci sono tanti cantanti giovani, poi c'è il presidente della Repubblica, per la prima volta, anche questa è una novità": Roberto Benigni lo ha detto sul palco dell'Ariston, accanto al conduttore Amadeus. Poi rivolgendosi direttamente al capo dello Stato, per la prima volta presente al festival, ha detto: "Lei è al secondo mandato, Amadeus è al quarto e ha già prenotato il quinto, è costituzionale? Presidente bisogna fermarlo". A quel punto Mattarella ha fatto un leggero sorriso. Anzi, una smorfia: forse, quel riferimento al secondo mandato non è stato poi così gradito...

 

 

 

"Bisogna fermarlo, è dittatura - ha continuato Benigni scherzando -. Ma gli perdoniamo tutto perché è davvero una persona straordinaria e un grande direttore artistico. Il fatto che sia riuscito ad avere per la prima volta il presidente della Repubblica a Sanremo lo dimostra". Battuta che potrebbe anche aprire un piccolo caso politico. Poi ha aggiunto: "Presidente, ma l'hanno avvisata di quanto dura il Festival? Alle due di notte siamo a metà".

 

 

 

"Lei non è obbligato - ha continuato Benigni rivolgendosi sempre a Mattarella - se vuole vedere solo metà, poi alle 3 di notte se ne può andare". Poi il comico toscano ha continuato a esaltare il festival: "Che festa meravigliosa, e pensate che tutto è cominciato negli anni ’40, quando un fioraio per rilanciare il commercio dei fiori e il turismo si inventò una gara canora". E ancora: "La musica è la regina delle arti, tutte le arti tendono alla musica. A volte la musica leggera viene relegata in un posto piccolo nella storia dell'arte, ma la musica leggera ha un posto enorme nella storia sentimentale dell'umanità. Sanremo ci ha avviluppato l'anima a tutti noi, di tutte le generazioni, le canzoni sono così, ti entrano dentro. Federico Fellini diceva 'la musica è pericolosa perché ti entra dentro', ed è così, è un anello tra il concreto e l'astratto. E come dice Don Chisciotte dove c'è la musica non ci può essere nulla di cattivo".

Passando a celebrare la Costituzione, che compie 75 anni, Benigni ha citato un articolo in particolare: "L'Italia ripudia la guerra. Questo articolo è come un verso della poesia, è una scultura". 

 

 

 

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