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Sanremo 2023, Striscia sgancia il siluro: "Convenzione segreta"

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Roberto Tortora
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Il Festival di Sanremo 2023 è pronto a cominciare, ma l’anno prossimo vi piacerebbe guardarlo, invece che su Rai 1, magari su Canale 5 o La7 o Sky o addirittura un broadcast estero come BBC o Canal Plus? Già, perché quest’eventualità è tutt’altro che remota e a rivelarla è Striscia La Notizia, programma satirico proprio della rete ammiraglia di Mediaset. Come spiega nel suo servizio l’inviato pugliese “Pinuccio”, la convenzione tra Rai e Festival di Sanremo è in scadenza e occorrerà un nuovo e inedito bando pubblico per assegnare la futura gestione del marchio “Festival della canzone italiana” che è di proprietà del comune della cittadina in provincia di Imperia. 
 


Lo ha stabilito nel 2021 una sentenza del TAR della Liguria, cui si era appellata l’AFI, l’Associazione Fonografici Italiani, che difende e raccoglie i Diritti dei produttori discografici indipendenti. L’AFI ha chiesto di poter visionare i documenti di questa convenzione, anche perché la RAI, essendo un ente di servizio pubblico, in pratica finanzia il festival ogni anno con i soldi dei cittadini.

 

Se questo “accordo” ormai consuetudinario non viene reso disponibile, di fatto la convenzione è illecita. Nel corso degli anni, infatti, si sono opposte diverse emittenti televisive che, di fatto, sono automaticamente estromesse dalla gara d’assegnazione. Dall’anno prossimo, quindi, il bando dovrà essere pubblico e dovranno essere stabilite nuove modalità di concessione del marchio, sulle quali si è già espresso positivamente il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, abile negoziatore e sindaco più longevo della storia a rappresentare il Festival. È in carica, infatti, dal 10 Giugno 2014, rieletto poi nel 2019 e nel 2024 concluderà il suo mandato, in pratica un decennale della musica italiana porta anche la sua firma. Per l’edizione 2023, il sindaco è riuscito ad assegnare l’esclusiva del Festival alla Rai per 4 milioni e 850 mila euro, un costo al ribasso rispetto ai 5 milioni dell’anno precedente, compensato però dall’elevato ricavo degli sponsor, circa 50 milioni di euro che rappresentano un record, per non parlare dell’indotto degli incassi in provincia, stimato per una cifra vicina ai 20 milioni di euro.

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