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Roby Facchinetti, furto in villa: "Il cane. Poi la porta", cos'è successo davvero

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Il primo marzo del 2018 Roby Facchinetti postava la foto di lui e del suo cane, Murph, nel giardino della sua villa coperta di neve. Anche domenica sera, quando Facchinetti, sua moglie Giovanna e suo figlio Roberto sono stati aggrediti e rapinati in casa, il suo meraviglioso labrador color marrone, era in giardino. Il cantante lo aveva fatto uscire per fare i bisogni e aveva lasciato la porta aperta. I malviventi, secondo gli investigatori, hanno approfittato di quell'ingresso e sono entrati in azione. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, infatti, alle 20.50, i Facchinetti avevano appena fatto uscire il cane in giardino e sono stati sorpresi in quel frangente dai rapinatori che, scavalcata la recinzione, forse attendevano proprio quel gesto abituale. Gli investigatori ritengono infatti che ad agire siano stati professionisti che ben conoscevano la villa e le abitudini delle loro vittime. 

 

 

La banda era composta da almeno tre persone e quasi sicuramente all’esterno c’erano uno o più complici pronti a fare da palo e ad assicurare la fuga. Con il volto coperto da un passamontagna, armati di pistola hanno minacciato i Facchinetti costringendoli a farsi consegnare tutto quello che avevano in casa. L’elenco dettagliato del bottino ancora non c’è, ma tra gioielli, due orologi e contanti per qualche migliaio di euro, il valore dei beni rubati dovrebbe viaggiare intorno ai centomila euro. Almeno dalla prima stima. Pare che i tre si siano mossi con estrema padronanza nella villa del cantante dei Pooh che sui social ha raccontato di aver passato "I 35 minuti più brutti della nostra vita". 

 

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