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Dritto e Rovescio, ecco perché Del Debbio batte tutti

Fabrizio Biasin
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Succedono cose curiose nell'universo degli ascolti tv. Anzi no, nell'universo degli ascolti tv ai tempi dei Mondiali. Prendete il caso dell'altra sera: su Rai 1 va in onda Brasile-Serbia, partitona del giovedì. Rai 1 si lecca i baffi con i suoi 6.602.000 spettatori e il 30% di share (per intenderci, in Francia la partita ha raccolto 5.873.000 con il 26%, in Germania 5.020.000 con 19,1% e loro, a differenza nostra, sono in Qatar) e alle 22 molla la linea a Il Circolo dei Mondiali di Alessandra De Stefano che acchiappa 1.795.000 spettatori (10%). Sugli altri canali, nel frattempo, va in scena quella che potremo definire "Guerra del Soumahoro", ovvero la sfida tra Rete4 e La7 per aggiudicarsi il prestigioso regno del talk del giovedì. Corrado Formigli a Piazzapulita dispone di un'arma segreta micidiale, il personaggio del momento, che poi è proprio il sindacalista, politico e scrittore (sì, anche scrittore) finito nella melma. Le domande del giornalista sono ficcanti, le risposte insufficienti e, insomma, ce n'è abbastanza per tenere incollati i telespettatori. Alla fine, tra una balla e l'altra, il programma di La7 porta a casa 960 mila spettatori e il 7.5% di share, un gran bel dato e tu pensi «questa volta Del Debbio ha preso i ceffoni». E invece no.

 


Il dato di Dritto e Rovescio è da spellarsi le mani: 1.322.000 italiani incollati davanti alla tv e 10.1% di share. E se la percentuale fa effetto fino a un certo punto - il numeroso pubblico di Rai1 dopo la partita ha rimpinguato i dati di questo e quel programma - la vittoria schiacciante sui diretti avversari stupisce assai. Tocca capire di chi è il merito. Se fossimo dei figli di buona donna diremmo che Del Debbio ha tratto grande giovamento dalla scelta degli ospiti e in particolare dalla presenza del nostro condirettore Pietro Senaldi, assai interpellato sulle questioni "soumahoresche" e non solo, ma qui abbiamo la schiena dritta e preferiamo dare atto a Del Debbio di avere azzeccato la formula e certo non da ieri. Il talk di Rete 4 funziona perché dà voce a tutti, quelli che la pensano in un modo e quelli che la pensano all'opposto, il conduttore ha modi gentili a meno che non lo si faccia incazzare, a quel punto alza la voce il giusto e rimette tutti al loro posto, sempre nel rispetto dei veri protagonisti del suo programma: gli italiani.

 

 

E gli italiani rispondono, lo apprezzano e questo perché non sono loro a doversi elevare ai piani altissimi che altri conduttori amano abitare («io so' io e voi...»), ma è lui che preferisce parlare la voce del popolo e trattare temi concreti: il caro-bollette, le città poco sicure, i furbetti del reddito di cittadinanza e, insomma, i problemi di ogni giorno, alla faccia dell'incomprensibile bla bla politico. Il resto lo fa una redazione efficace e presente sul posto, perché Del Debbio ti porta in mezzo alla gente e mette il sciur Mario all'altezza dell'onorevole di turno. E se ti va bene è così, altrimenti, caro onorevole, stai pure a casa tua.

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