Maneskin, il suicidio della sinistra: massacrano Damiano per questo video
Certo che a sinistra sono proprio furbi. Voglio dire: hai dalla tua le star del momento, i Maneskin, che un giorno sì e l'altro pure divulgano il loro Verbo anti Meloni nel mondo, e tu che fai? Ci vai a litigare. Peraltro per una banale canzonetta. La vicenda è scoppiata ieri, in seguito al lancio di The Loneliest, la nuova ballata della rock band italiana. Pomo della discordia, il videoclip del brano la cui location è il parco lombardo di Villa Tittoni, a Desio. Per tre giorni il pratone si è trasformato in un set a cielo aperto, accessibile solo alla troupe al seguito di Damiano & Co. Apriti cielo.
La sinistra è insorta perché, appunto, mica si possono proibire le gioie di un parco pubblico ai cittadini. Addirittura per tre giorni. Se questo deve proprio succedere, bisogna almeno batter cassa. Già, perché alla fine è una questione di soldi. L'affitto sborsato dagli ex vincitori dell'Eurovision Song Contest non arriverebbe alle 5mila euro: 4.920 euro per 72 ore. «Si è creato un precedente», ha tuonato Giorgio Gerosa del Pd, dalle colonne di MBNews. «Attendiamo di vedere la delibera con cui la giunta ha concesso gli spazi e il parco, che non è ancora stata pubblicata all'albo pretorio». La location dunque sarebbe stata «svenduta»: bisognava chiedere di più alla luce del danno subito dai cittadini. «La questione riguarda anche la chiusura del parco comunale, che è un servizio pubblico», insiste Gerosa, «mi chiedo: basta che un privato paghi per uno shooting fotografico o un video perché l'intero parco venga chiuso?».
Dal canto suo, l'assessore agli eventi Andrea Civiero ha cercato di spiegare che «si è trattato di un avvenimento straordinario non prevedibile, quindi non previsto nel tariffario». Della serie: tra i giustificativi delle concessioni delle stanze comunali o degli spazi esterni non è contemplato l'eventualità di un videoclip. Senza contare che la presenza dei rocker a Desio porterà comunque parecchia pubblicità - gratuita - alla cittadina. Ovviamente in tutto questo non poteva mancare la polemica ambientale. Dopo Jovanotti e il suo Jova Beach, i Maneskin inquinerebbero a suon di chitarra. A stracciarsi le vesti è Claudia Previti, presidente del circolo di Desio di Legambiente, che ha fotografato con il cellulare il prato della Villa "deturpato" dal passaggio della band: «Suggeriamo di utilizzare i soldi incassati dall'affitto per sistemare il prato, riparare i cedimenti dei canali sotterranei e aggiungere qualche gioco per i bambini». Insomma Pd & friends sono riusciti a giocarsi i loro testimonial migliori: in questo periodo di scarsa leadership, è un altro passo falso.