Gianluca Grignani, "ero un bambino": droga, confessione-choc
50 anni tondi tondi per Gianluca Grignani che, ora più che mai, si trova a guardare il passato. Il suo percorso inizia a Precotto, periferia milanese in cui è nato e cresciuto. "Palazzoni di cemento, un campetto di calcio, una famiglia non facile - lo ricorda -. Papà se ne andò di casa e si fece una famiglia a parte, mamma fece di tutto per crescere me e mia sorella, ma a me l'affetto è mancato. Oggi, in fondo, capisco i miei".
Quelle mancanze il cantante le ritrova nelle sue stesse ansie da genitore. Padre di quattro figli, Grignani teme sempre di "non essere all'altezza". I genitori - spiega al Corriere della Sera - non sempre l'hanno capito. "Esempio: io volevo fare la scuola d'arte ma loro me lo impedirono perché, pensi un po', erano convinti che lì giravano le canne. Non sapevano che io le canne avevo cominciato a farmele che ero poco più di un bambino e me le facevo altrove". Ammettendo di "aver provato di tutto", l'artista ricorda più di altri un momento buio della sua vita: "Io da solo in questa grandissima casa (una villa-studio a San Colombano al Lambro, tra Pavia e Lodi, ndr ). Nel salotto, letteralmente aggrappato a una sedia. Aggrappato per non cadere in chissà quale abisso. Guardo fuori dalla finestra, un tempo uggioso, aspetto qualcuno. Non una persona particolare, qualsiasi persona. Ma passano le ore e non arriva nessuno. Non c'è nessuno e io mi sento solo come non mai".
Oltre alla separazione dall'ex moglie, Grignani soffre l'assenza di veri amici: "Non sempre sono stato circondato da persone amiche e che hanno fatto i miei interessi. Non posso fare nomi, ma in passato ho avuto collaboratori che mi hanno danneggiato molto. Sono scomparsi tanti soldi intorno a me. Oggi scelgo con maggiore cura la mia squadra, ho un team fantastico". Insomma, oggi all'età di 50 anni è tutto acqua passata.