Enzo Iacchetti, "ti spacco la faccia, lo uccido": l'incubo privato
Enzo Iacchetti contro gli haters, gli odiatori della Rete. Quelli che definiamo "leoni da tastiera": cretini patentati che offendono senza pensarci due volte. A settant'anni compiuti, l'amatissimo Enzino di Striscia la notizia si racconta in previsione dell'uscita del suo ultimo libro. Lui stesso puntualizza: «Una raccolta di pensieri acidi e non», che «costa da zero a un milione». Il ricavato delle vendite andrà per l'acquisto di un'ambulanza di ultima generazione che costa 90 mila euro. «Parlo del Covid, della chiusura stretta, di cui non bisogna dimenticarsi. Tutti i medici che sono morti durante la pandemia, gli infermieri e anche i pazienti che non sono tornati a casa senza capire cosa fosse successo, per me sono tutti parte di Gesù Cristo. Io non rubo, come mi ha sempre insegnato mio padre, non dico delle bugie nere, qualche "bugietta" bianca sì qualche volta, tipo "non sto bene" perché ho voglia di andare a dormire», racconta a La Stampa. Una chiacchierata senza filtri durante la quale Iacchetti parla anche della Fede. "Mi piace andare nelle chiese piccole, sedermi lì, guardare la Croce, pensare alla sofferenza di quel Gesù che per me è un rivoluzionario. E credo nella beneficenza, nella restituzione di qualcosa da parte di chi ha avuto tanto, come me", svela.
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Poi Iacchetti affronta un tema molto caldo, quello legato agli haters. "Mi sono scocciato di rispondere alle migliaia di persone che scrivevano ti spacco la faccia, dimmi dove abiti, uccido tuo figlio", dice il conduttore di Striscia la notizia. "Me ne dicevano di tutti i colori, persino che facevo scommesse clandestine, che ero un debosciato, che ero morto. Io rispondevo a tutti, io personalmente. Il mio medico mi ha detto: lascia stare. Mi sono spazientito, e mi sono messo a querelare. Ci sono svariate cause in corso, le sto vincendo tutte, e i soldi vanno in beneficenza, appunto. Dopo anni, da Facebook mi sono tolto, su Tik Tok c'è Berlusconi quindi basta e avanza, sono su Instagram perché "Striscia la notizia" percorre anche un binario social, mi dicono "dai Enzo pubblica qualcosa". Durante la pandemia ho pubblicato un po' di pensieri, un po' di solidarietà", conclude.