Volodymyr Zelensky, la profezia nella serie tv: ecco come finirà la guerra
Praticamente non la guardava più nessuno: l'altro ieri ha racimolato appena l'1,35% di share con soli 73mila spettatori. Però valeva la pena guardare gli ultimi episodi della terza stagione di Servant of the people su La7, la serie tv con Zelensky protagonista, girata quando era ancora un comico nelle vesti di presidente dell'Ucraina, e non era davvero un presidente. La7, a costo di spostarla in seconda serata, si è ostinata a mandarla in onda nonostante gli ascolti bassissimi, causati un po' dalla sovraesposizione mediatica di Zelensky che ha determinato un effetto saturazione negli spettatori, un po' dal progressivo disinteresse che la guerra in Ucraina ormai suscita. Ma va detto che ha fatto bene a insistere.
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Gli ultimi episodi - registrati a inizio 2019 hanno una portata profetica sconvolgente rispetto all'attualità. Zelensky, nel ruolo di Vasily Petrovy, si trova a guidare «un'Ucraina smembrata», «un Paese che si sta disintegrando». Lui ostinatamente vuole «riportare l'Ucraina ai suoi originari confini», ma deve fare i conti con le resistenze dei governatori locali, in particolare quello del Donbass, regione ormai diventata un territorio comunista annesso dai russi.
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Se la situazione in Donetsk e Lugansk così come quella in Crimea poteva essere dedotta dai fatti del 2014, è impressionante la profezia della fiction sul governo di Kiev che rischia di non avere più l'accesso al Mar Nero, su Kherson non più controllata e sulla Russia che decide di chiudere i propri gasdotti. E soprattutto su una data cruciale: in Servant of the people la tensione massima tra Kiev e il Donbass, col rischio di un frattura insanabile, viene raggiunta proprio nel febbraio 2022. Esattamente il periodo in cui poi scoppierà la guerra in Ucraina.
Nella fiction lo scontrosi risolverà positivamente: gli uomini del Donbass si mostreranno solidali e Zelensky riuscirà a riunificare il proprio Paese. Nella realtà, ahinoi, le cose sono andate un po' diversamente.
Ma, si sa, spesso la realtà supera la fantasia. In peggio.