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Luca Barbararossa, confessione-choc: "Non arrivavo a fine mese. Per farmi abbassare l'affitto..."

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La vita di Luca Barbarossa non è sempre stata semplice. In occasione del suo ultimo libro autobiografico, il cantante ha deciso di raccontarsi. "Ero un ribelle che scappava da casa e non tornava per settimane, mesi. Sparivo, me ne andavo in Inghilterra, in America. Con il mio amico Mario ci esibivamo a piazza Navona o anche a Barcellona: eravamo giovani, carini, simpatici. Non stavamo per strada perché ce la passavamo male o eravamo disperati. Per noi era una lunga vacanza e con quel mestiere ci campavamo, facevamo soldi per proseguire il viaggio", ha ammesso in una lunga intervista al Corriere della Sera. 

 

 

Poi arrivò il successo. L'anno della svolta fu il 1981, quando l'artista partecipò al Festival di Sanremo con il brano "Roma spogliata". Ma la fama lasciò in fretta spazio a periodi bui: "Con la mia chitarra e un sacco a pelo, ero entrato in questa casa e dovevo pagare l’affitto: 365 mila lire al mese. All’inizio tutto ok. Poi ho cominciato ad avere problemi con la mia casa discografica, la Fonit Cetra, il mio primo album non era andato bene, non avevo continuità…".

 

 

Per lui dunque, "sono stati anni difficili, mi sono rimesso a suonare nei locali, avevo quel briciolo di nome che mi permetteva di non fare piano bar. Non arrivavo a fine mese. Per farmi abbassare l’affitto ho ridato indietro una stanza alla proprietaria dell’appartamento. L’angoscia di rimanere senza soldi l’ho sempre avuta, forse come tutti quelli che sono andati presto via di casa. Quest’ansia mi ha spinto a cercare una strada per venirne fuori". Da quel giorno Barbarossa intrattiene i fan in radio e in teatro. 

 

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