Eros Ramazzotti, "gli dovevo tanti soldi": la rivelazione sul vip mondiale
Parla Eros Ramazzotti. E tutto fa notizia, come sempre. Riflessioni e bilanci per il grande cantante che si racconta su Sette - inserto del Corriere della sera. Lui, che è quel ragazzo “nato ai bordi di periferia”, a Roma, non ha mai perso una certa voglia di essere legato alla sua terra. Eros parla di tutto nella chiacchierata con “7”, racconta anche di Michelle Hunziker. Eros dice: “Mi colpisce oggi il desiderio delle persone di guardare ogni cosa con uno sguardo nero, pieno di sospetto e di rancore, carico di pregiudizi e di giudizi, spesso ingiustificati. Gli uni e gli altri. I social sembra stiano diventando il festival del negativo: non capisco perché le persone amino usarli non per comunicare gioia e pensiero, ma livore e odio“.
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Nel corso della lunga chiacchierata non mancano riferimenti ai sociaL. “Spesso sui social gli esseri umani vengono aggrediti per le loro idee o per quello che hanno fatto o, semplicemente, per come sono. Qualche volta vorrei vederli in faccia, i leoni da tastiera che insultano chi è grasso, magro, alto, basso! Vorrei controllare se loro sono perfetti. Non mi importa tanto per noi, che facciamo parte del rutilante mondo dei media. Mi importa per la ragazza che viene derisa, per il bambino che viene bullizzato e ne soffre da cani. Possibile che nessuno possa difendere i più deboli da questo tribunale improvvisato, autonominato, che emette sentenze arbitrarie e può distruggere la serenità di un essere umano?”, svela il cantante. Che conclude parlando di talento: “Ognuno è figlio della fatica che ha fatto nella vita, del suo talento, della determinazione del suo carattere. Vedo gente spuntata dal nulla che viene, con la stessa velocità, idolatrata e dimenticata”.
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Ma la notizia più curiosa è legata ad un episodio su Michael Jackson. Una notizia che nessuno sapevo prima di questa intervista rilasciata a Sette. “Ci fecero andare lì e aspettare mezza giornata. Sarai pure Michael Jackson ma io ti devo dare 100.000 dollari mica chiedere un autografo! Alla fine arrivò. Non lo si poteva toccare, manco fosse la Madonna di Czestochowa, disse due parole di circostanza e ci liquidò. Avendo messo in tasca l’assegno”, conclude Eros Ramazzotti.