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Sanremo 2022, Lorena Cesarini demolita: "Basta pipponi, se esistesse il razzismo...". Dago-bomba dopo le lacrime

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"Meno pipponi, più Zalone". Dagospia riassume così il "sentiment" sul Festival di Sanremo e le "performance" di Lorena Cesarini e Checco Zalone, messe a confronto a distanza di pochi minuti per scelta dello stesso Amadeus e degli autori della kermesse.

 

 

 

 

Scelta rischiosa: da un lato le lacrime della co-conduttrice, che ricorda gli insulti ricevuti dai razzisti al momento della sua "nomina" da parte di Amadeus e che legge tra lacrime e singhiozzi le parole di Tahar Ben Jelloun e del suo bestseller Il razzismo spiegato a mia figlia. Emozioni sì, ma forse un po' stereotipate. Come ricorda anche Fabrizio Biasin nel suo pezzo per Libero.

 

 

 

 

"La co-conduttrice italo-senegalese Lorena Cesarini racconta la sua vita dal palco dell'Ariston. A scuola e all'università non aveva mai subito razzismo, spiega. «E ora a 34 anni scopro che non è vero che sono un'italiana come tante, che resto una nera», prosegue riferendosi ai messaggi di odio ricevuti sui social dopo la notizia della sua partecipazione a Sanremo, «nessuno prima aveva sentito l'urgenza di dirmelo, da quando Amadeus mi ha chiamato ho scoperto che evidentemente il colore della pelle è ancora un problema». Se esistesse veramente il razzismo però lei non sarebbe a Sanremo... Ennesima predica". Indigesta, anche a giudizio di Dagospia e molti telespettatori, che commentano su Twitter in controtendenza.

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