Striscia la Notizia, sfogo e denuncia di Ezio Greggio: "Vergognoso, come in un regime", chi vuole tappargli la bocca
"Sono scorretto e ne vado fiero". Con poche parole Ezio Greggio fa a pezzi il politicamente corretto che spesso ha preso di mira Striscia la Notizia. La sua Striscia la Notizia, la trasmissione in onda su Canale 5, che lo vede al timone da quasi 4.200 puntate. Gli anni però passano e così anche i tempi, che inevitabilmente cambiano. "Ricci farebbe Striscia oggi uguale a quarant'anni fa". Anche Greggio, intervistato da La Stampa, reputa "vergognoso" quello che si dice contro il tg satirico di Antonio Ricci.
"Credo che la satira debba essere libera di fare tutte le battute che crede - prosegue -. Se no la si imbavaglia, ed è regime. Mi considero politicamente scorretto. Il comico deve esserlo, scorretto e libero: il suo mestiere è tirare per la giacca i potenti e dire la verità per quanto sgradevole sia". Stesso discorso sulla commedia italiana. Più volte attore di cinepanettoni, Greggio plaude al genere definendolo ancora "cattivo e graffiante". "La commedia - ne è certo -, è specchio della società di cui fa la caricatura: se è cambiata, è per via della trasformazione del contesto che descrive. Se c'è stata la crisi dei cinepanettoni, è perché chi li faceva ha impoverito quel filone, proponendo sempre la stessa cosa e sopravvivendo a lungo solo per merito di ottimi registi e grandissimi interpreti, che facevano miracoli per sorreggere i film".
Infine un pensiero anche alla sua Biella, finita al centro della polemica (Zerocalcare nella sua serie l'ha fatta passare per la città dei suicidi ndr). Anche in questo caso il conduttore si muove controcorrente: "Trovo sbagliato trasformare in una diatriba il passaggio di un autore che fa satira. Personalmente, posso dire di avere Biella nel cuore. Ha tradizioni, cultura, imprenditoria, bei parchi e bravi artisti. Questo amore però non mi ha impedito, per coerenza con la storia della mia famiglia, di rifiutare la cittadinanza onoraria che mi era stata offerta da una giunta che l'aveva appena negata a Liliana Segre".