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Max Pezzali, la confessione intima della moglie Debora Pelamatti: "La prima notte insieme"

Francesco Fredella
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Dall’uomo ragno, alla regola dell’amico. Passando per l’intramontabile Come mai. Max Pezzali è idolo indiscusso della musica italiana negli anni Novanta. “La regola dell’amico? Con me non ha funzionato”, dice Debora Pelamatti, moglie del fondatore degli 883 da tre anni. Vivono a Pavia, città d’origine del cantautore, «Era il 1995 quando ho conosciuto Max – racconta a Leggo Debora - mi ero iscritta all’università di Pavia e alcuni amici ci hanno presentato. Qualche giorno dopo uno di loro mi ha chiesto se avevo piacere a rivederlo e da lì è iniziata la nostra bellissima amicizia. Insomma, altro che regola dell’amico. Ma poi scoppia la scintilla ed arriva l’amore: “All’epoca ero fidanzata con un “bad boy” , il classico ragazzaccio viziato e stupido che mi tradiva continuamente. I miei amici, Max compreso, non lo vedevano di buon occhio e quando partivo con lui nascondevo loro la verità. Un giorno Max, dopo aver scoperto le mie bugie, mi affrontò dicendo: “Se un amico ti dà dei consigli forse qualcuno potresti ascoltarlo, visto che così non è preferisco non vederti più, mi spiace che ti butti via così” e poi dichiarò il suo amore per me. Non gli ho creduto. Dopo tre giorni che non lo sentivo però, mi sono svegliata nel cuore della notte, ho avuto come un attacco di panico, ho riflettuto sulle sue parole e ho capito che aveva ragione su tutto”, continua. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La prima notte insieme? Particolare: «Era il 6 gennaio, mi sono infilata gli stivali, non ho tolto nemmeno il pigiama e sono corsa a casa sua alle tre. Non mi rispondeva, verso le 4 ha aperto la porta e gli ho detto che l’amavo. Mi aspettavo una scena da film e invece …  mi ha fatto entrare a casa e ha chiesto se volevo dormire lì, però mi ha messa in un’altra stanza. Mi sono addormentata, la mattina era in cucina parlava di tutto, persino dell’Inter ma evitava l’argomento, poi dopo mezz’ora mi chiede se fossi stata ubriaca… io sono astemia, e gli ho confermato che l’amavo ci siamo baciati e non me ne sono andata più via".

 

 

 

 

 

 


E come dicevamo la regola dell’amico non funziona con Max. “Effettivamente con me non ha funzionato (ride ndr). Sembro matto è la canzone che racconta la nostra storia, ma anche “L’Universo tranne noi”, ci rappresenta, perché è un testo che mi ha regalato durante una delle nostre cene… sono scoppiata a piangere”, continua a Leggo. “Era già stato rinviato causa Covid, ma appena sono stati messi in vendita i biglietti c’è stato sold out, era stupito”, assicura. 

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