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Stefano D'Orazio morto di Covid, la lettera di Robby Facchinetti al Corriere della Sera: "Dopo un anno, lo devo dire"

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Un anno dopo, le lacrime di Roby Facchinetti per Stefano D'Orazio. Lo storico batterista dei Pooh è morto nel 2020 per Covid, un dramma che ha sconvolto la famiglia della più celebre band del pop italiano e i suoi milioni di fan. , Eccoci qui, il sei novembre è arrivato. Non è un giorno normale per me", scrive il fondatore in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera. "Ancora non mi sono abituato alla tua assenza, te l'ho già detto troppe volte".

 

 

 

 



Le parole di Facchinetti per l'amico D'Orazio sono strazianti: "Sono tanti i ricordi che affiorano, sai? Tanti momenti con i Pooh, l'ultimo periodo lavorando al nostro Parsifal , quando mi chiedevi: «Scrivi un brano alla Facchinetti, ci vuole una delle tue alzate d'ingegno, qui». Le lunghe chiacchierate e le tavolate dove tenevi banco fra racconti e battute, la tua fantasia e le nostre risate". Quindi un pensiero molto privato: "Pensavo a quando mi aiutasti - tu solo - in un momento per me difficile, l'unica porta che allora trovai aperta fu la tua, e non so neppure se in quel momento ebbi la lucidità di ringraziarti. Lo faccio ora, so che hai capito di cosa sto parlando".

 

 

 

 

 



D'Orazio, considerato il "collante" dei Pooh nonché l'anima più squisitamente "commerciale" di un gruppo diventato ben presto una fabbrica-azienda di successi senza tempo, ha lasciato un vuoto non colmabile: "Stefano manchi tanto, a me, ai tuoi amici per sempre, a chi ti ha conosciuto, ai fan che non perdono occasione per ricordarti, alla tua dolce Tiziana". Tutto prevedibile, perché era "un'anima bella da conoscere e sentire vicina, un fuoco di idee che per raccontarti ci vorrebbero pagine e pagine".

 

 

 

 

Facchinetti sta per debuttare con l'opera-spettacolo Parsifal, ispirata al capolavoro anni Settanta dei Pooh, a cui ha lavorato lo stesso D'Orazio prima di venire stroncato, nel giro di pochi giorni, dal Coronavirus nel pieno della seconda ondata. "Sono convinto ti sarebbe piaciuto. Anzi, penso che mi sarebbe valso il tuo: «E bravo, Facchinetti!». Del resto, cambiare a volte i nostri percorsi è bello e tu lo sai bene, perché in questo sei sempre stato coraggioso, avanti anni luce". 

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