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Maneskin, "tanto durate un mese". Umiliati a X-Factor, ciò che non avevano mai confessato: roba da matti

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I Maneskin hanno ricevuto la Lupa Capitolina, ovvero la massima onorificenza della città di Roma. La rock band italiana può aggiungere un altro prestigioso premio, conferito in passato a personalità del calibro di Giorgio Armani e Meryl Streep, in una bacheca che in quest’anno si è riempita rapidamente: prima il successo al Festival di Sanremo, poi quello all’Eurovision Song Contest e la fama a livello mondiale.

 

 

Intervistati da La Repubblica, i quattro giovani artisti romani hanno ricordato con orgoglio la strada che hanno percorso negli ultimi anni: “Alla nostra prima conferenza a X Factor ci dicevano di non fare fatica perché tanto ci saremmo sciolti dopo un mese e che dovevamo suonare mainstream perché sennò non avremmo fatto successi. E invece”. Secondo i Maneskin la chiave del loro successo è racchiusa nel fatto che “fin dall’inizio ci siamo proposti con taglio internazionale”.

 

 

E infatti la rock band romana si è presa il rischio di “cantare in inglese in Italia, sapendo che sarebbe stato difficile, ma anche quello di andare all’Eurovision e cantare in italiano. Abbiamo dimostrato che l’Italia e l’italiano possono essere internazionali”. Ma come si gestisce tutto questo successo che li sta travolgendo? “Dipende molto da come si è, se si è stronzi con la fama semplicemente si diventa stronzi a livello globale”.

 

 

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