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Libero De Rienzo "segnato profondamente": la cugina svela il dramma del passato mai raccontato prima

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È ancora un mistero la vera causa di morte di Libero De Rienzo. Sulla scomparsa dell'attore napoletano, dopo il ritrovamento di eroina all'interno della sua abitazione, si cerca di fare chiarezza. A rompere il silenzio una volta per tutte è la giornalista Maria Giovanna Capone, nonché cugina di De Rienzo, che al settimanale Oggi ha raccontato una parte di vita dell'artista ben poco nota. Quella dell'infanzia, segnata da un grave lutto, la perdita della madre. I primi anni di vita Libero li visse insieme ai genitori, Fiore De Rienzo e Pupa Rondinella. "La gioia però durò molto poco, – ha rivelato la giornalista – zia Pupa si ammalò. La sentenza fu tragica. L’ultima volta che la vidi fu in un letto d’ospedale, con zio Fiore di spalle che guardava fuori dalla finestra, e lei riuscì soltanto a sorridermi, perché non poteva neanche più parlare".

 

 

Libero aveva solo due anni e da quel momento non avrebbe più visto la madre. "Prima che il cinema prendesse gran parte del suo tempo, veniva spesso a Napoli. Come spesso accade quando c’è un lutto profondo, i legami familiari si assottigliano fino a scomparire del tutto". Poi l'incontro dopo lungo tempo: "Quando giornalista in erba seppi del suo David di Donatello per Santa Maradona mi chiesero di intervistarlo e solo alla fine gli confessai il nostro legame di sangue perché detestava le interviste".

 

 

Fu in quel momento che Libero chiese della madre: "Ne approfittò per chiedermi se avessi qualche ricordo della madre, gliene raccontai alcuni, come quello del corteggiamento implacabile di Alain Delon a un evento. Rise di cuore, immaginandosi la scena". Il padre di De Rienzo fu infatti un attore, mentre la madre una modella. Fu proprio la sua scomparsa, è quanto ha confessato la cugina, a segnare per sempre l'esistenza dell'attore: "Ogni volta che vedevo un film con Picchio, coglievo un velo di malinconia che, ne sono certa, nasceva da quella madre che non ha conosciuto. Un vuoto che colmava soltanto quando volgeva il suo sguardo verso il mare di Procida, dove so, è stato davvero felice. Ora le sue spoglie riposeranno accanto a lei, sulle colline irpine da cui si può scorgere il mare, a Paternopoli", ha concluso commossa la Capone. 

 

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