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Albano Carrisi, "sono indignato". La clamorosa risposta al vescovo monsignor Mansi: "La sua ramanzina..."

Francesco Fredella
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Nessuno tocchi l'Ave Maria. Soprattutto se a cantare durante la celebrazione religiosa è Albano Carrisi, applaudito in tutto il mondo: averlo in chiesa è il sogno di tutti i promessi sposi. Qualche settimana fa Monsignor Luigi Mansi si è detto amareggiato e addolorato dopo le immagini di Al Bano che ha cantato in chiesa al matrimonio di due amici e questo ha fatto "scoppiare" la polemica. Nulla di tanto strano, tra l'altro, Carrisi è uomo di fede da sempre e la sua interpretazione dell'Ave Maria può soltanto arricchire la funzione religiosa.

 

 

 

 

 

 

“La liturgia non è un palcoscenico”, aveva detto il monsignore l’ecclesiastico dopo aver visionato il filmato che mostra Carrisi dare sfoggio delle sue doti canore in chiesa. Ora Carrisi al magazine DiPiù racconta: “Sono indignato. Indignato e profondamente amareggiato per la ramanzina che mi ha appena fatto Monsignor Luigi Mansi, vescovo di Andria. L’accusa di aver ‘usato l’altare per esibirmi mi ha davvero addolorato”,

 

 

 

 

 

 

Il vescovo di Andria, invece, aveva addirittura parlato di “Grave offesa alla celebrazione e al luogo sacro”. Secondo Monsignor Mansi nessuno può usare la liturgia come “palcoscenico per organizzare esibizioni di artisti di qualunque natura”. Tutto questa polemica arricchita da una chiosa finale: "Affinché non si ripetano più episodi di questo genere”. Parole che lasciano senza fiato i fan di Al Bano, da sempre esempio di coerenza e di amore. Le sue canzoni sono un vero inno che hanno fatto sognare intere generazioni. Cosa c'è di male in tutto questo? Un mistero che non trova, per adesso, una spiegazione. 

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