Albano Carrisi, "sono indignato". La clamorosa risposta al vescovo monsignor Mansi: "La sua ramanzina..."
Nessuno tocchi l'Ave Maria. Soprattutto se a cantare durante la celebrazione religiosa è Albano Carrisi, applaudito in tutto il mondo: averlo in chiesa è il sogno di tutti i promessi sposi. Qualche settimana fa Monsignor Luigi Mansi si è detto amareggiato e addolorato dopo le immagini di Al Bano che ha cantato in chiesa al matrimonio di due amici e questo ha fatto "scoppiare" la polemica. Nulla di tanto strano, tra l'altro, Carrisi è uomo di fede da sempre e la sua interpretazione dell'Ave Maria può soltanto arricchire la funzione religiosa.
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“La liturgia non è un palcoscenico”, aveva detto il monsignore l’ecclesiastico dopo aver visionato il filmato che mostra Carrisi dare sfoggio delle sue doti canore in chiesa. Ora Carrisi al magazine DiPiù racconta: “Sono indignato. Indignato e profondamente amareggiato per la ramanzina che mi ha appena fatto Monsignor Luigi Mansi, vescovo di Andria. L’accusa di aver ‘usato l’altare per esibirmi mi ha davvero addolorato”,
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Il vescovo di Andria, invece, aveva addirittura parlato di “Grave offesa alla celebrazione e al luogo sacro”. Secondo Monsignor Mansi nessuno può usare la liturgia come “palcoscenico per organizzare esibizioni di artisti di qualunque natura”. Tutto questa polemica arricchita da una chiosa finale: "Affinché non si ripetano più episodi di questo genere”. Parole che lasciano senza fiato i fan di Al Bano, da sempre esempio di coerenza e di amore. Le sue canzoni sono un vero inno che hanno fatto sognare intere generazioni. Cosa c'è di male in tutto questo? Un mistero che non trova, per adesso, una spiegazione.