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Raffaella Carrà, "il tumore scritto nei geni": il precedente della madre, una drammatica verità dal luminare

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Nel giorno dei funerali della mitica Raffaella Carrà, morta lo scorso 5 luglio a Roma, nel giorno in cui l'Italia intera si stringe attorno al mito della televisione, continuano ad emergere dettagli sui suoi ultimi mesi di vita. A portarla via, ha rivelato Dagospia, è stato un tumore ai polmoni.

 

Su Dago si legge un resoconto approfondito del calvario della mitica Raffaella: "Prima di essere portata alla Clinica Villa del Rosario di Roma, dov’è morta, Raffaella Carrà era stata ricoverata anche al Policlinico Gemelli. La conduttrice era malata di tumore ai polmoni, e non voleva vedere nessuno, tranne i familiari, gli assistenti e le persone a lei più care, come Sergio Japino. A seguirla nella terapia era stato il professor Paolo Marchetti, uno degli oncologi romani più apprezzati", spiegava il sito diretto da D'Agostino.

 

Poi, le parole di Giacomo Mangiaracina, luminare dell'Università La Sapienza di Roma, il quale interpellato su Radio Cusano Campus nella trasmissione Genetica Oggi ha confermato che si è trattato di un cancro ai polmoni. Aggiungendo come si è trattato dello stesso male che portò via la mamma alla conduttrice. "La mamma di Raffaella è morta a 63 anni proprio di tumore al polmone quindi si tratta prima di tutto di una questione genetica", ha confermato il docente di Salute pubblica. Insomma, un male scritto nei geni. Una malattia che Raffaella Carrà aveva deciso di tenere nascosta per non far soffrire i suoi milioni di fan e tutte le persone che le erano vicino.

 

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