Raffaella Carrà e il tumore, la figlia di Gianni Boncompagni "adottata": "Fino agli ultimi giorni", sconvolgente conferma dalla cerchia più intima
Barbara Boncompagni, figlia di Gianni per anni ha vissuto con Raffaella Carrà fidanzata di suo padre, racconta come si conobbero i due personaggi famosi: "Alle 5 del mattino a piazza di Spagna. Papà le doveva fare un'intervista per uno spot delle Poste. E voleva la piazza deserta. Disse a Renzo Arbore: Domani intervisto una ragazza, carina, poi ti dico'. Raffaella dal canto suo mi raccontò che era incuriosita da questo tipo che si svegliava all'alba per uno spot. Dopo qualche mese si misero insieme. Una forza di donna, lui oltretutto aveva 10 anni di più". Speciale è stato poi il rapporto tra la Carrà e le tre figlie di Boncompagni: "Io delle tre figlie di Gianni ero la più legata a lei. Ci univa una speciale condizione, l'abbandono. Io avevo subito quello di mia madre e lei quello di suo padre. Più che due sopravvissute eravamo due combattenti, ci siamo sentite uguali", rivela in una intervista alla Stampa.
"Raffaella, quando avevo 12 anni, decise di portarmi con lei in tournée. Io ero impazzita di gioia tanto che feci una tragedia al ritorno. Dormivamo insieme, viaggiavamo insieme, mi portava anche sul palco fra tantissimi ballerini. Ogni spettacolo per me ragazzina era una magia pura che si compiva. E, senza rendermene conto nell'immediato, imparavo a conoscerla in tutto il suo essere, privato e professionale. Educatissima con tutti. Mai visto un gesto di stizza, un fare maleducato, mai una punta di arroganza. Stando in giro con lei capivo quanto si dedicasse ai suoi fan e quanto per rispetto non si facesse vedere quando era stanca. Infatti non conduceva vita sociale e non parlo di feste che ha sempre detestato. Mai un cinema, una cena fuori, lo shopping. Si ritirava nei suoi spazi, era coerente", rivela.
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Una frecciata anche ad alcune presunte star di oggi: "Mi faceva sorridere leggere, pochi giorni fa, che una cantante come Madame che peraltro a me piace moltissimo, aveva mandato al diavolo una persona che le chiedeva l'autografo mentre lei stava mangiando, invitandolo, invece di disturbarla, a comprare i suoi dischi. Impensabile reazione per Raffaella. Le piaceva Stare al mare e giocare, era una grande appassionata di Burraco. Aveva avuto una vita da single ed essere dominata dalle carte la divertiva. E poi adorava viaggiare, le cene con pochi amici e cibo buono. Era appagata e non si è mai lamentata della vita privata, del non avere avuto figli, prima non li aveva cercati, poi non erano venuti. Ne aveva adottati a distanza e voleva un gran bene ai nipoti. Ogni volta che andavo a cena da lei mi chiedeva: 'vieni con i gioielli?' indicando i miei figli. La malattia? "Non si sapeva e non si sa nulla. Aveva preso la scelta di non far soffrire, il massimo della riservatezza. È andata via in punta di piedi come i grandi, come Ennio Morricone. Oltretutto lei detestava le celebrazioni, non era per il passato. Credeva di non smuovere l'aria così facendo, invece il dolore collettivo per questa figura luminosa ha preso il sopravvento pure su di lei", conclude.
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