Cerca
Cerca
+

Raffaella Carrà, il saluto a luci rosse: sul giornale inglese questa roba

  • a
  • a
  • a

La notizia della morte di Raffaella Carrà ha fatto il giro del mondo. L'informazione straniera  la ricorda come un’icona dello spettacolo e un simbolo dell’Italia. “Addio alla diva con i capelli dorati, gli incisivi separati, il taglio carré, quella dell’idillio con l’America Latina, quella che è diventata icona del gay pride, che si vantava di essere ‘rock’, non per la sua musica ma per il suo stile di vita dirompente”, scrive Clarìn, il più importante quotidiano argentino.

 

 

 

E’ stata “la pop star italiana che ha insegnato all’Europa le gioie del sesso”, scrisse il Guardian nel novembre 2020 definendo la sua hit ‘Tanti auguri’ “un inno al sesso e alla sessualità”. “La grande diva non ha avuto figli, ma ha reso orfani milioni di telespettatori e una legione di fan che hanno trovato in lei l’icona di un’epoca”, scrive El Paìs, che la definisce “un simbolo di libertà”, e sottolinea come abbia mantenuto la naturalezza “che le ha permesso di avere successo in Spagna e in Italia”. El Mundo ricorda quando l’artista raggiunse la popolarità in Spagna e in America Latina nel 1976 dopo aver registrato per la televisione spagnola quattro programmi.

 

 

 

“Le sue canzoni facili e accattivanti, i suoi testi provocatori e le sue danze impossibili non solo hanno fatto da colonna sonora alla grigia Spagna di quel tempo, ma sono sopravvissute nel nostro Paese generazione dopo generazione”, così il quotidiano catalano, la Vanguardia. Mentre Abc la descrive come “una donna insolita, dal sorriso unico e inimitabile, dalla straordinaria capacità comunicativa e dalla grande semplicità”. “È stata una delle artiste più versatili in Italia e una delle più amate in Spagna e America Latina per la sua carriera di attrice, ballerina, conduttrice televisiva e cantante”, scrive l’agenzia spagnola Efe, “le sue canzoni orecchiabili come ‘Fiesta’ hanno conquistato l’intero pianeta”. Come si vede soprattutto i paesi latini, ma la stessa Inghilterra, si sono lanciati in ricordi e elogi non del tutto scontati.

 

 

Dai blog