Pietro Taricone, 11 anni dopo la sua morte. "Non importa a nessuno", il silenzio pesantissimo di Cristina Plevani
Sono passati ormai undici anni da quel tragico 29 giugno 2010, giorno in cui Pietro Taricone perse la vita in un terribile incidente avvenuto durante una sessione di paracadutismo. Incidente che lo ha tenuto per ore nella sala operatoria, ma che alla fine lo ha visto arrendersi alla prematura età di 35 anni. L'attore, che ha raggiunto la notorietà grazie alla sua partecipazione alla prima storica edizione del Grande Fratello, ha lasciato la compagna Kasia Smutniak e la figlia Sophie. In queste ore moltissimi fan si sono stretti in cordoglio sui Social, ricordando "O guerriero".
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Entrò al GF che era ancora un ragazzino, uscendone uomo. Poi la passione per la recitazione, lo studio, la famiglia e tanti sogni da realizzare. Finché tutto si è poi fermato quel maledetto 29 giugno di undici anni fa. Kasia Smutniak, l'ex compagna di Taricone, ha voluto ricordare il padre di sua figlia con una stories pubblicata sul proprio profilo Instagram, e in cui ha invitato i suoi follower a fare una donazione alla Pietro Taricone Onlus, associazione no-profit da lei stessa fondata nel dicembre 2011 insieme ad alcuni amici. Con i fondi raccolti, la fondazione ha già costruito una scuola nella regione settentrionale del Mustang, nel villaggio Ghami in Nepal.
Molti i messaggi di chi ha voluto ricordare personalmente il passato trascorso con Taricone. Sempre su Instagram è intervenuto anche Lorenzo Battistello, il cuoco del Grande Fratello 1. In descrizione a una foto di Taricone, il cuoco ha scritto: "Sono già passati 11 anni dal quel giorno. Caro Pietro facevi tanto il duro, ma in fondo eri un buono. Combattevi le persone, ma le rispettavi sempre. Ciao Pietro non so se sei su o giù, ma sicuramente non sarai seduto in poltrona". Nessun commento da parte di Cristina Plevani, la donna corteggiata nel corso della trasmissione. In passato, Plevani aveva detto: "Qualcuno mi chiede perché non ne parlo mai, non lo ricordo sui social in memoria. Perché è il mio modo per portargli rispetto e perché credo che c’è qualcuno a casa a cui non importa nulla di vederlo insieme a me”.
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