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Marilyn Manson, botte e sputi in faccia all'operatore: dopo l'orrore atterra a Los Angeles, per la rockstar finisce in disgrazia

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Per Marilyn Manson è finita in disgrazia. La rockstar, ha fatto sapere Deadline Hollywood, si è infatti consegnata alla polizia di Los Angeles, che lo cercava per un mandato di arresto relativo a un episodio del 2019, avvenuto nello stato del New Hampshire.

Il punto è che la rockstar durante il concerto avrebbe aggredito una persona che aveva in mano una videocamera, sputandole in faccia. Il mandato è stato emesso lo scorso maggio, dopo che Manson non aveva risposto alle accuse presentate contro di lui. Bryan Hugh Warner, vero nome di Marilyn Manson, deve rispondere di due capi di imputazione e potrebbe finire a giudizio entrò metà agosto.

I fatti risalgono a un concerto al Bank of New Hampshire Pavilion. La persona aggredita stava lavorando nella buca sotto al palco, insomma era un operatore. L'avvocato del cantante ha sempre negato però i fatti. Altri guai, insomma, per Manson, che è accusato di violenze da diverse donne, fatti che risalgono al 2009-2011. Tra chi lo accusa anche la celebre attrice Evan Rachel Wood, che frequentava Manson proprio in quegli anni.  Evan Rachel Wood ha assicurato di essere stata vittima di un lavaggio del cervello e di essere stata manipolata fino alla sottomissione. L'attrice, infatti, sta conducendo una campagna affinché le case discografiche non promuovano più gli album e i lavori della controversa star del metal.

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