Verissimo, Loredana Bertè e il terrificante racconto: "Presa a calci e pugni, poi violentata in uno scannatoio"
Un racconto straziante quello di Loredana Bertè fatto a Silvia Toffanin. Nell'intervista riproposta a Verissimo il 12 giugno, la cantante ha premesso che "per anni non mi sono fatta avvicinare da nessuno, ero traumatizzata". La Bertè negli studi di Canale 5 ha voluto raccontare la violenza subita da un uomo che per circa un mese l’ha corteggiata mandandole rose ogni giorno. “Dopo un mese ho deciso di prendere una cosa da bere con lui”, una scelta che le ha cambiato per sempre la vita. L’uomo l’ha picchiata e violentata in una casa, dalla quale è riuscita a scappare con difficoltà. “Tornata a casa non l’ho detto a mia madre altrimenti avrei preso botte anche da lei, allora me lo sono tenuto per me.”
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Ma la violenza la cantante rock più famosa d'Italia l'ha vista anche in casa: “Le violenze fra le mura domestiche sono le più frequenti, di cui nessuno parla. Avevo cinque anni e mi sono salvata, mio padre, un padre padrone, prendeva di mira mia madre.Alla nascita della quarta figlia femmina si è defilato, perché lui odiava le donne, comprese le sue stesse figlie”. Ci sono scene che difficilmente potrò dimenticare. “Ho visto mio padre massacrare di botte mia madre all’ottavo mese di gravidanza. Ho visto le mattonelle del bagno bianche imbrattate di sangue. Ogni volta che metteva Beethoven qualcuno doveva essere picchiata. Mia madre mi portava al mare per dimenticare, ma non ho dimenticato”.
Poi, tornando sulla violenza subita a soli 17 anni quando è fuggita dalla propria città per inseguire il suo grande sogno: “C’era questo ragazzo che mi portava le rose ogni giorno, come una cretina, ci sono cascata. Una volta mi ha invitato a cena e io ho accettato. Non avrei dovuto farlo”. Quell'incontro altro non fu che un incubo: l’uomo si ferma in un posto isolato nei pressi di uno scannatoio, "mi ha preso a botte. Sono volati calci e pugni e mi ha violentata". E ancora: “ero vergine in un mondo in cui tutte erano navigate. Sono riuscita a sopravvivere. Sono corsa via e mi sono trovata davanti un taxi che, per fortuna, mi ha portata in ospedale”. Un ricordo indelebile che la cantante ha voluto condividere per invitare tutte le donne a denunciare.