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Maneskin, Damiano e la cocaina. "Vincere e vinceremo": Delphine Ernotte e l'ipotesi della denuncia francese

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Le grottesche conseguenze del "caso Maneskin" rischiano di travolgere mezza Francia che conta. Ricapitoliamo: la rockband italiana sabato sera vince l'Eurovision Song Contest, grazie alla giuria popolare che ribalta l'esito del televoto, relegando la cantante transalpina Barbara Pravi al secondo posto. I francesi, che si sentivano già il trionfo in tasca, non la prendono bene, e sui social iniziano far diventare virale un video (poi verificatosi una fake news, ancorché equivocabile) in cui Damiano David, cantante dei giovanissimi vincitori, abbassa la testa su un tavolino. "Sta sniffando cocaina", assicura il tweet. Apriti cielo: Damiano e i Maneskin smentiscono per ore e ore ("Mai fatto uso di droghe", "Inaccettabile", ripetono) e addirittura, al ritorno in Italia, il frontman si sottoporrà a un test anti-droga volontario. 

 

 

 



Il guaio è che a protestare e a chiedere la squalifica dei Maneskin non è solo qualche migliaio di fan invasati sui social. In gioco entrano anche  personalità politiche e dello spettacolo francese di primissimo piano. Un incidente diplomatico vero e proprio. "Se fosse confermato che il candidato italiano ha commesso questo gesto, ci vuole davvero una squalifica. Attendiamo le conclusioni dell’inchiesta! Ma se è vero, squalifica! Se è così stanno le cose la Francia deve vincere! Faccio appello alla tv francese, a Eurovision e Emmanuel Macron", ha attaccato sabato notte su Twitter Cyril Hanouna, seguitissimo e molto vicino anche al presidente Macron. Il ministro degli Esteri francese in persona, Jean-Yves Le Drian, tuona: "È la commissione di deontologia che deve risolvere la questione. Se c’è bisogno di sottoporsi ai test, faranno i test".

 

 

 

 

 

Il quotidiano Paris-Match per primo chiede la squalifica dei Maneskin, e si sparge la voce che la delegazione francese dell'ESC, guidata da France Televisions, sia pronta a denunciare Damiano. Dopo molte ore, scrive Le Parisien, la patron di France Televisions Delphine Ernotte avrebbe però precisato che "non intende sporgere denuncia". Scelta di buon senso che fino a poche ore fa non appariva così scontata. E nonostante le foto diffuse sui social testimoniano come il motivo per cui il cantante italiano si era abbassato sul tavolino non fosse per "pippare", ma per spostare da terra i cocci di un bicchiere di vetro fatto cadere inavvertitamente, anche la grande sconfitta Pravi (forse l'unica autorizzata a essere amareggiata) si era abbandonata ai veleni: "Quello che è vero è che queste sono persone che sono state elette e dal pubblico e dalla giuria. Dopo, se si drogano, se si mettono le mutande sottosopra o qualcosa del genere, non è un mio problema".

 

 

 

Se è una riconciliazione, è decisamente goffa. "L'Eurovision - assicura invece Ernotte - è una competizione sana, senza grossi problemi, con molto fair play e amicizia tra le squadre e dobbiamo mantenere quello spirito. Vogliamo vincere, ma saremo felici di andarci il prossimo anno in Italia. E vinceremo". Ci mancavano pure il riferimento al Duce e l'ombra del boicottaggio".

 

 

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