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Franco Battiato, il raptus di Loredana Berte: "All'improvviso, in aereo...". Davanti a tutti, roba da bollino rosso

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I ricordi sono tantissimi nel giorno della morte di Franco Battiato, stroncato da una malattia che da tre anni lo teneva lontano dal palco e lo aveva relegato in una sorta di clausura non solo artistica. Tra le storie più curiose c'è quella che il cantautore siciliano raccontò in una intervista al Fatto quotidiano, su  un suo incontro "particolare" con un altro, anzi altra, big della musica italiana: Loredana Bertè.

 

 

"La incontro in aereo e mi fa: 'A Battià, dove vai?', Dove vai te?' rispondo. Poi parliamo e la guardo un secondo di troppo. Lei scorge ammirazione, si alza il pullover e senza preavviso mi fa vedere le te***. 'Loredana, ti dico la verità, sono bellissime'. Avrei voluto uno specchietto retrovisore puntato sugli altri passeggeri", ricordava l'artista siciliano in una intervista del 2016. Ma sono tante le chicche che riassumono il Battiato pensiero, per esempio sulla sua carriera.

 

 

 

"Non voglio essere chiamato maestro, mi dà fastidio. Maestro di che cosa? Sono stato fortunato, protetto da un patto stabilito altrove, ho avuto delle grandi soddisfazioni da quelli che stanno sopra di me. ’ho donato e quando non l’avevo, mi sono sempre arrangiato. Anche in modo acrobatico. Frequentando gli artisti, dal trapezio capitava di cadere. Una volta, ero a Roma, mi invitano a cena in trattoria Giancarlo Nanni e Manuela Kustermann. Parliamo, beviamo, scherziamo e a un certo punto i due iniziano a litigare selvaggiamente. Volano schiaffi, colpi proibiti, si picchiano proprio. L’oste ci cacciò: 'Ma con che gente si accompagna?' mi disse sprezzante. Sembrava un film". E poi ci teneva a smentire di essere considerato un misogino: "Vere cretinate dette da chi non sa neanche cosa voglia dire misoginia. Ho avuto molte storie, non tutte lunghe e al matrimonio non ho mai pensato", ricordava.

 

 

 

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