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Noemi, la rivelazione: "Perché Vasco Rossi mi ha salvato, per lui laverei anche i piatti". Cosa nasconde nel suo passato

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"Un minuto prima di debuttare in tv a X Factor mi resi conto del guaio in cui mi ero ficcata. Ma dopo la prima strofa la paura era passata". Racconta così il suo esordio Noemi, da sempre con il sogno nel cassetto di cantare, perché "farlo per gli altri è un privilegio". Ma non tutto fila sempre liscio. La stessa Noemi, intervistata dal Fatto Quotidiano, ammette che nel suo lungo repertorio c'è un brano che la spaventa più di tutti e si intitola Glicine, quello dell'ultimo Sanremo. "È una canzone complicata, volevo che uscisse bene. Anche per tutto il messaggio di trasformazione psicofisica al centro del mio nuovo album Metamorfosi".

 

 

Un cambiamento incentivato dall'arrivo della pandemia che, almeno in questo caso, ha avuto un effetto positivo: "Negli ultimi anni ero diventata qualcosa di diverso da me stessa, mi sentivo fuori fuoco, non percepivo i miei obiettivi. Un passaggio stretto. La pandemia mi ha offerto l'opportunità di rallentare per farmi ritrovare. Chi non mi conosceva può vedermi cambiata, ma sono tornata come ero". E ancora: "Sono entrata nel mio giardino segreto. Sanremo è stata la prova del fuoco. Senza pubblico era un'esperienza spiazzante. La prima sera l'ho cantata in faccia a un tecnico Rai. Lui dopo mi ha detto: 'M'ero quasi convinto di piacerti'". Un trucco insegnato da uno dei più grandi maestri, Vasco Rossi. "Anche davanti a un milione di persone scegline una, trova un appiglio", è stato il suo consiglio. 

 

 

Ed è proprio sul suo rapporto con Vasco Rossi che Noemi si lascia andare a un impensabile retroscena. "Non devi perdere il contatto con le piccole cose. Portare a spasso il cane, pulire le stanze. Questo è un mestiere basato sulla casualità, non puoi darlo per scontato. Però mi risparmiai i piatti. Avevo promesso a Vasco e a Curreri che avrei lavato i loro piatti se avessero scritto un brano per me. Arrivò Vuoto a perdere (canticchia) ma quei due, da gran signori, mi esentarono dal vincolo".

 

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