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Victoria dei Maneskin: "Avevo cacciato Damiano". Impensabile confessione: come si arriva al trionfo a Sanremo

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Hanno vinto con grande sorpresa l'ultimo Festival di Sanremo. Si parla ovviamente dei Maneskin, che hanno strappato il primo posto con Zitti e Buoni. E, ora, sono ovviamente sulla bocca di tutti. In particolare il frontman, Damiano David, e la bassista, Victoria De Angelis, di soli venti anni. E quest'ultima si racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera, in cui emergono aneddoti deliziosi. Victoria inizia a raccontarsi: "Ho vissuto più stereotipi da bambina perché mi piacevano lo skate e il calcio.. La musica è un ambiente più libero". Insomma, per dirla come il Corsera, non era una bambina da principesse Disney.

 

"Non ho proprio vissuto quella fase - aggiunge Victoria -... Non avevo amiche femmine, non mi interessava pettinarmi i capelli, giocare con le bambole. Trovo assurdo che già a 6-7 anni si possa essere plasmati dalle impostazioni della società". I primi passi nel rock "a 8 anni, quando ho iniziato a suonare la chitarra in modo istintivo. E infatti alle medie musicali la prof mi sgridava per la posizione. In un paio di occasioni mi ha fatto provare il basso e da lì non l'ho mollato". E lo ha suonato fino a vincere Sanremo, inizio di una carriera che si annuncia folgorante.

 

Ma l'aneddoto più interessante è relativo all'incontro con i ragazzi che avrebbero poi dato vita ai Maneskin. "Alle medie avrò messo in piedi una decina di gruppi e in uno dei primi c'era Damiano - ricorda Victoria -. Ci chiamavamo The Third Room: suonavamo in aula 3. Facevamo metal e Damiano voleva fare cose più pop. Lo abbiamo allontanato", rivela. Insomma, il frontman inizialmente fu cacciato dal gruppo. Poi "ho incontrato Thomas (il chitarrista, ndr) e con lui abbiamo cambiato un sacco di cantanti. Non ci convinceva nessuno. Si è rifatto vivo Damiano. Mi ha scritto che voleva fare sul serio: non era più una pippa, era migliorato. Poi ecco Ethan (il battersita, ndr), trovato con un avviso su Facebook". E il resto, è storia...

 

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