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Amadeus, "delirio di onnipotenza". In Rai diventa un caso politico: "Sanremo non è suo"

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"Amadeus rischia il delirio di onnipotenza": a parlare è il consigliere Rai Giampaolo Rossi, dopo due giornate di polemiche no stop sul Festival di Sanremo. Il direttore artistico di quest'anno, infatti, ha minacciato di lasciare la kermesse dopo un tweet del ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, in cui si metteva fine a ogni speranza di avere un pubblico in sala. "Il Teatro Ariston di Sanremo è un teatro come tutti gli altri e quindi il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema", ha scritto il ministro. "E' oggettivamente inaccettabile che il conduttore e direttore artistico di Sanremo ponga delle condizioni alla sua presenza al Festival, non tenendo presente che su pubblico e sicurezza non decide la Rai e, per giunta, ponendosi anche al di sopra di quelle che sono in questo momento le norme in vigore", ha detto Rossi all'Adnkronos.

 

 

 

Le stoccate del consigliere Rai, poi, non sono finite qui. "Ricordo che Sanremo è un evento della Rai, non di Amadeus o dei suoi manager", ha continuato. Giampaolo Rossi, allora, ha lanciato un'idea, che consentirebbe di fare a meno di Amadeus: "Già lo scorso anno avevo avanzato l’idea che la Rai si riappropriasse della direzione artistica di Sanremo. E alla luce di quanto sta avvenendo oggi, ritengo sia necessario che la direzione artistica di uno dei più importanti eventi di intrattenimento televisivo in Europa torni in casa Rai".

 

 

 

Nelle ultime ore è stato l'infettivologo Matteo Bassetti a proporre una soluzione al problema: "All'Ariston facciamo entrare solo i vaccinati, ci sono oltre un milione e mezzo di italiani tra operatori sanitari che lo hanno già ricevuto". Una sorta di premio, dice Bassetti, per quello che hanno fatto nel 2020: "Ne prendiamo 2/300 e mandiamo dentro chi è già vaccinato".

 

 

 

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