Nino Frassica, confessione politica e bilancio a 70 anni: "Voterò sempre per Marco Pannella"
Ha festeggiato i 70 anni, ma per Nino Frassica l'importante traguardo è solo una questione anagrafica. Lui, campione di un esilarante linguaggio, del non nonsense, si sente poco più che trentenne.
Nino sono passate settanta primavere.
«Sono volate. Ho l'impressione che siano molte meno».
Questi settant'anni te li senti?
«È un'ingiustizia. Non ne ho 70 bensì 30-32. Al massimo 33, ma a Pasqua».
Un bilancio è d'obbligo.
«Sono stati anni confusionari e pieni di impegni. Mi spetterebbe il premio cuore d'oro».
Hai fatto qualche pacchianata durante questi sette decenni?
«Tantissime. Non te ne racconto nessuna, ma posso dire che le ho coperte di sorrisi per cui sono giustificato. Ci ho riso sopra nonostante tutto. Ho cercato di trasformarle in qualcosa di divertente».
Cosa ha rappresentato Renzo Arbore?
«Una lampadina che si è accesa. È stata come la luce che vedi quando si apre uno spiraglio in una stanza buia. È stato "il buco", che mi ha permesso di vedere la strada e di evadere».
Se non l'avessi incontrato, cosa avresti fatto?
«Lo stesso mestiere, che pratico da quando avevo 19 anni. Senza Arbore, però, non sarei dove sono. Sarei uno sconosciuto».
Ti piace più interpretare ruoli comici o drammatici?
«Sicuramente i ruoli comici. Il drammatico lo faccio per ridere, mentre fare il comico è una cosa seria».
Pensi che si tornerà presto alle urne?
«Boh!!! Non capisco niente di politica».
Per chi voterai?
«Voterò sempre Pannella, anche se non c'è più».
Che pensi della tv. È diversa da quella dei tempi di Quelli della notte?
«È migliorata, perché ce n'è molta. Una volta, invece, dovevamo sorbire un film anche se non ci piaceva, perché quello era e quello si poteva vedere. Adesso sei tu che scegli. C'è la televisione self- service e se ami un genere in particolare, lo trovi di certo su qualche canale».
Ma cosa vedi in tv?
«Tutto e non capisco. Guardo più canali contemporaneamente e mi confondo. Per esempio mi capita di vedere Alfonso Signorini che viene arrestato dal commissario Montalbano».
E cosa ti diverte?
«L'umorismo involontario. È il più autentico».
Come hai passato le giornate segnate dal Covid?
«Ho scritto molto, tra cui un libro e molti sketch».
Come s' intitola il libro?
«Vipp con due p e il contenuto è top secret».
Il 23 partirà su Canale 5 Fratelli Caputo, in cui reciti con Cesare Bocci.
«Si tratta di una fiction molto divertente dove interpreto un personaggio, che mi somiglia molto. Sono un aspirante cantante-organizzatore, un tipo che, nonostante i suoi anni, si comporta come un ventenne».
Progetti?
«Sto girando due film: Scuola di mafia di Alessandro Pondi, dove sono un vecchio mafioso che dà lezione a tre aspiranti malavitosi; e Genitori vs influenzer di Michela Andreozzi, a fianco di Fabio Volo, in cui sono un amico di famiglia molto saggio».