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Roby Facchinetti, lo sfogo per lo strazio nella famiglia D'Orazio: "Indegno per un paese civile"

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Roby Facchinetti, nel dare la notizia della morte del padre di Tiziana, la moglie del defunto Stefano D'Orazio dei Pooh, si lascia andare a un lungo sfogo. "Un dolore gigantesco per il quale voglio stringermi a Tiziana in un abbraccio infinito, che so verrà arricchito dai vostri pensieri. Quando però le ho telefonato, al di là dello smarrimento e della sofferenza ho dovuto anche, purtroppo, condividere una sua grande rabbia". Facchinetti la spiega: "Per non poter rivolgere un ultimo saluto al babbo, esattamente come non aveva potuto accarezzare per l’ultima volta il viso di Stefano. E, francamente, credo che questo sia inaccettabile in un Paese civilizzato; anche in un tempo d’emergenza come questo, che però stiamo ormai vivendo da mesi, non ha scusanti il fatto che non si trovi una soluzione per assicurare questo necessario e ineludibile diritto, il diritto all’ultimo atto d’amore, a chi già vive la tragedia d’una perdita".

 

Parole che ci sentiamo di condividere con fermezza. "E non parlo solo per Tiziana o per il caso di Stefano, cui peraltro neanche io e i miei amici per sempre siamo riusciti a dare un vero addio: parlo in generale. Tanti, purtroppo, hanno vissuto e stanno vivendo lutti dovuti alla pandemia. E tutti, tutti, si sono visti negati il diritto di salutare il proprio congiunto. Già questo maledetto virus porta i malati a soffrire in solitudine, lontani da ogni conforto affettivo, anche quando la gravità non li conduce in terapia intensiva… Ma questo tutto sommato si può capire, ci mancherebbe. Però quando i malati cedono al virus, ecco, che ancora oggi a mesi dall’inizio della pandemia non si sia riusciti a trovare la strada di far esercitare il diritto di amare, questo lo trovo davvero inaccettabile".

 

Facchinetti non ce l'ha con il personale sanitario, assolutamente, ma si rivolge alle alte sfere. "Credo che lo Stato, che la politica possa, anzi debba visto che parliamo d’un diritto senza se e senza ma, escogitare delle vie d’uscita al problema. Da febbraio a oggi avrebbe dovuto già farlo". 

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