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Gerry Scotti e il racconto del coronavirus: "Ero in un'anticamera della terapia intensiva con il casco per respirare"

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Gerry Scotti se l'è vista brutta. Il conduttore di Mediaset ha rotto il silenzio dopo essere stato dimesso dall'ospedale a causa del coronavirus. "Vivo e scalciante - si è definito il diretto interessato ai microfoni di Deejay chiama Italia, il programma condotto da Linus e Nicola Savino -. Tutti sperano di non prenderlo, quando poi lo prendi, speri che sia un di quelle forme per cui te la cavi con una Tachipirina. Ma quando ti accorgi che il sistema casalingo non basta, allora devi andare da quelli che hanno la pratica. E la pratica se la sono fatta questi ragazzi in questi mesi. Non ti devi spaventare".

 

 

"Gli ultimi tre - ha proseguito raccontando dei tredici giorni passati sotto le attenti cure dell'ospedale - li hanno definiti di 'svezzamento', nel senso che uno poi deve imparare a tornare a camminare, a mangiare, a muoversi...la vita normale insomma". E ancora: "Ero in un'anticamera della terapia intensiva. Non ero né nella stanza normale né nella terapia intensiva vera e propria, sono stato lì 36 ore e mi sono bastate", ha spiegato, aggiungendo di aver dovuto indossare anche il casco per agevolare la respirazione. A dedicargli un saluto è Striscia la Notizia. Il programma di Antonio Ricci è pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Così come Gerry è pronto a tornare a condurre il tg satirico più noto di sempre.

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