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Cencio Marangoni, il genio che ha inventato Baudo, Grillo e Chiambretti

Tiberio Fusco
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I giornali hanno dato poco spazio alla scomparsa a 89 anni  di Cencio Marangoni, uno dei primi agenti dello spettacolo. Se ne è andato in tre giorni consumato da questo maledetto virus.  E’ stato l’ agente dei nomi più disparati: Pippo Baudo, Beppe Grillo,Lorella Cuccarini, Piero Chiambretti, Gene Gnocchi, Massimo Boldi,  Marco Columbro.

Era nato a Bagnocavallo e aveva la dolcezza, la serenità, la paciosità dei romagnoli. Era anche musicista e amava suonare il sax. Alcuni suoi assistiti lo avevano lasciato come la Cuccarini, della quale era stato testimone di nozze, per passare con Lucio Presta. Ma Cencio era un vero galantuomo, una persona perbene nel mondo dello spettacolo popolato da squali e avvoltoi. Non aveva la cattiveria necessaria per imporre personaggi della sua agenzia. Ad esempio non ha mai detto in vita sua: ”Se vuoi Grillo (quando era un divo della tv) devi far lavorare pure Federica Panicucci o Carlo Pistarino”. Insomma era un uomo di altri tempi. Infatti oggi lo piange soprattutto il suo amico Baudo, il primo della sua scuderia, della stessa generazione.

In tempi oramai lontani hanno girato insieme l’Italia per serate nei posti più lontani e incredibili quando le piazze attendevano con trepidazione l’arrivo del personaggio della televisione. Ora è tutto cambiato. Infatti Cencio si era defilato affidando le redini della sua agenzia al figlio Aldo che cerca di tenere alto l’etichetta Marangoni, un nome e una garanzia. Cencio ha frequentato i piani alti e i corridoi della Rai, di Mediaset, di La7 senza fare distinzione tra potenti direttori e sarte, senza mai darsi delle arie. Era rimasto l’uomo semplice di Bagnocavallo e questa era la sua forza. Quando i suoi figli della tv, perché tali li considerava, debuttavano con un programma nuovo e gli chiedevano: ”Cencio, come ti è sembrato?”, lui serafico rispondeva: ”Molto bene, l’ho visto con mia moglie Angelina che è rimasta entusiasta. Se lo dice lei, che vive ad Arese, in provincia di Milano, vuol dire che può piacere a tutti”. Ho partecipato a una cena (quando c’erano ancora cene di lavoro) in cui Chiambretti doveva decidere se passare dieci anni fa a Sky o a Mediaset. Quella sera Cencio lasciò libero Piero della scelta, senza mai prevaricare.

Solo alla fine, al momento del dolce al quale non sapeva rinunciare, espresse il suo parere: "Sky è una rete giovane e vivace ma ha tanti canali. Dove ti mettono? Mediaset è una sfida importante e inattesa. Nessuno si aspetta che tu possa lavorare con Piersilvio Berlusconi”. E cosi fu. Dopo pochi giorni Chiambretti e Piersilvio, il piccolo diavolo e l’acquasanta, annunciarono l’accordo in un periferico circolo Arci di Milano. Nel 2020 sono ancora affiatati. Grazie al fiuto di Cencio Marangoni. 

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