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Il boss torna a ruggire: nel 2014 il nuovo disco di Bruce Springsteen

Pronto il diciottesimo album della voce più potente del rock. Ecco High Hopes, scritto e inciso tra gli States e l'Australia
di Roberto Procaccini sabato 30 novembre 2013

2' di lettura

Il 14 gennaio verrà pubblicato il diciottesimo album di Bruce Springsteen dal titolo High Hopes. Il disco, registrato in New Jersey, Los Angeles, Atlanta, Australia e New  York City, vede Springsteen collaborare con i membri della storica E Street Band, con il chitarrista Tom Morello e molti altri musicisti. Nel booklet di High Hopes sono inseriti appunti e note personali di Bruce Springsteen scritti durante la realizzazione del disco. Morello si è unito a Springsteen e alla E Street Band nel marzo  2013, durante il tour australiano (dove ha sostituito Steve Van   Zandt), diventando come lo definisce Bruce "la mia fonte di ispirazione che ha portato questo progetto a un altro livello". Nel   disco Morello, oltre a suonare la chitarra, ha duettato con Bruce in The Ghost of Tom Joad. Clarence Clemons e Danny Federici, scomparsi rispettivamente nel 2011 e nel 2008, appaiono in canzoni che Springsteen definisce "alcuni dei migliori brani inediti realizzati negli ultimi dieci anni e mai pubblicati”. La title track High Hopes è stata resa disponibile, insieme al video, sul sito dell’artista (http://brucespringsteen.net). Il video, diretto da Thom Zimny, è un collage di immagini di Danny Clinch, scatti dal tour australiano realizzati da Chris Hilson e featuring Tom Morello con testi, grafiche ed immagini tratte da una pellicola di un documentario  vintage. "Stavo lavorando a un disco di brani inediti tra i migliori dell’ultimo decennio - racconta Springsteen nelle note di copettina dell’album - quando Tom Morello, che sostituiva Steve durante le date australiane del tour, ci suggerì di aggiungere High Hopes alla scaletta dei concerti. Quel brano, scritto da Tim Scott McConnell della band losangelina Havalinas, l’avevo inciso negli anni '90. Durante le prove del live abbiamo preparato il pezzo, poi con Tom alla  chitarra abbiamo davvero spaccato. A metà tournèe siamo andati a reinciderlo agli Studios 301 di Sydney insieme a Just Like Fire Would, brano dei Saints, uno dei primi gruppi punk australiani, peraltro uno dei miei preferiti. Alcune di queste canzoni - prosegue l'artista-  American Skin e Ghost of Tom Joad, le conoscete già nelle loro versioni live. Ho pensato che fossero tra i pezzi migliori che io abbia scritto e meritavano una registrazione con tutti i crismi. The Wall l'ho suonata dal vivo qualche volta e rimane un brano a me molto caro. Il titolo e l’idea sono di Joe Grushecky, ma il  brano è nato dopo che io e Patti abbiamo visitato il Vietnam Veterans Memorial a Washington. Si ispira ai miei ricordi di Walter Cichon, uno  dei primi grandi rocker della costa del New Jersey".

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