Lovelace e i segreti del porno: una gola profonda... di bugie

di Giulio Bucchisabato 26 aprile 2014
Lovelace e i segreti del porno: una gola profonda... di bugie
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Lovelace, il biopic dedicato alla figura della pornostar a stelle e strisce Linda Lovelace, sarà distribuito nelle sale italiane l'8 maggio prossimo, a quasi un anno di distanza dalla sua uscita in America. Costato dieci milioni di dollari, il film in patria ne ha incassati neppure quattrocentomila. Nonostante la firma di due registi engagé come Robert Epstein e Jeffrey Friedman (il primo vincitore di due premi Oscar per il miglior documentario), Lovelace è senza ombra di dubbio uno dei più grossi flop del cinema americano del nuovo millennio. E nulla, francamente, induce a pensare che in Italia, così come non è avvenuto in nessuno dei Paesi dove ha circolato, il film farà sfracelli al botteghino. Eppure c’è stato un tempo, che sembra veramente lontano anni luce, in cui il nome di Linda Lovelace, ossia «Linda Nodo d’amore», era sinonimo di pornografia dura e pura. Nel 1972 Linda Lovelace, al secolo Linda Susan Boreman, accetta di interpretare Deep Throat, ovvero Gola profonda, uno dei tanti filmetti hardcore destinati a un circuito distributivo oscuro e marginale. Il soggetto del film, che narra le tragicomiche vicissitudini sessuali di una giovane donna che scopre di avere il clitoride in gola, è in realtà poco più che una barzelletta goliardica e un po’ volgarotta. A dirigere l’improvvisata attrice, che nel suo scarno curriculum annovera solamente una breve esperienza lavorativa come cameriera in un topless bar, è chiamato Gerard Damiano, un ex parrucchiere di origini italiane autore di un pugno di pellicole di scarso successo. Girato a Miami, in soli sei giorni e con un budget più che esiguo (ventiduemila dollari), Gola profonda non solo incassa cifre strabilianti, grazie anche alla lunga serie di processi e polemiche in cui è coinvolto, ma impone una moda, quella del cosiddetto «porno chic», che contribuisce in maniera decisiva a fare uscire dal ghetto la pornografia. La moda del «porno chic» contagia ambienti insospettabili: tra gli spettatori più autorevoli di Gola profonda si favoleggia che ci siano addirittura il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon e il suo fido consigliere Henry Kissinger, il celebre cantante Frank Sinatra e i rinomati divi hollywoodiani Jack Nicholson e Warren Beatty. Nella compagine produttiva del film di Damiano si annida però un’associazione ben poco chic: Cosa Nostra. È infatti la mafia italo-americana, che finanzia il film tramite un suo uomo (il produttore esecutivo Lou Peraino), ad intascare la fetta più grossa degli introiti di Gola profonda, lasciando al regista e agli attori briciole a dir poco infinitesimali. Dopo aver divorziato dal marito e pigmalione Chuck Traynor, la Lovelace ripudierà il suo status di pornostar antesignana scrivendo una serie di libri autobiografici, il più famoso dei quali è Ordeal (ripubblicato dall’editore Castelvecchi con il titolo Gola profonda - Una storia vera), pieni di velenose accuse contro l’ex consorte, dipinto come una sorta di sadico lenone, e l’industria del cinema hard. Preceduto da una fama scandalosa, nonché da un’infinità di articoli e pubblicazioni che ne descrivono dettagliatamente le sequenze più hot, Gola profonda esce nei cinema italiani alla fine del 1975. Il film che il distributore Luca Scaffardi, un reduce della X° MAS transitato nel Pci, propone al pubblico italiano non ha però assolutamente niente a che vedere con l’originale, trattandosi di uno pseudo sequel di Gola profonda diretto da Joseph W. Sarno. L’autentico Gola profonda, acquistato dal dinamico cinematografaro Oscar Righini al mercato di Cannes, approda in sala, con il titolo La vera Gola profonda v.e., nell’ottobre del 1976. Neanche in questo caso si tratta tuttavia del film originale, bensì di una versione europea (la sigla v.e. di cui al titolo), girata ex novo da un cineasta appositamente reclutato da Righini, che contiene una ventina di minuti (depurati dei dettagli hard) dell’autentico Gola profonda. Prima di essere diffuso in vhs e in dvd in forma (più o meno) integrale, il Gola profonda genuinamente hard è proiettato a sorpresa, il 3 maggio 1979, al cinema Embassy di Milano. Ma tutte queste, traversie distributive italiane comprese, sono storie che lo spettatore non troverà nel biopic del duo Epstein-Friedman. Nel loro film troverà, purtroppo, solo la discutibile apologia di una pornostar - parlandone da viva - alquanto bugiarda e mistificatrice. di Franco Grattarola