Gianni Morandi chiede a Enzo Iacchetti un milione di risarcimento

di Andrea Tempestinidomenica 2 marzo 2014
Gianni Morandi chiede a Enzo Iacchetti un milione di risarcimento
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Si sono appena spente le luci sul Festival di Sanremo, tra aspre critiche e mea culpa a causa degli ascolti bassi; come se non bastassero le polemiche relative all’edizione del 2014, ieri si è ricominciato a discutere di un episodio risalente al 2012, quando Enzo Iacchetti se la prese con gli organizzatori della gara canora. In primis, il presentatore Gianni Morandi e il direttore artistico Gianmarco Mazzi, che oggi chiedono di essere risarciti per danni morali e materiali. L’Enzino di Striscia la Notizia, sui social network e ai microfoni dell’Arena di Massimo Giletti, accusò i due in merito alle selezioni aperte sul web per i Giovani, il cosiddetto Sanremo social: «Non si devono prendere in giro 1600 ragazzi sul web, che hanno speso soldi per il video e la canzone. E poi vengono scelti quelli che vogliono loro. Sanremo è proprietà delle major, delle grandi discografie. Controllate i cantanti e vedete se c’è uno che non è della major». A Morandi, in particolare, Iacchetti diede dell’ «ignorante di musica dei giorni nostri», mandandolo a quel paese e dicendo che Sanremo Social era una «porcata». «Caro Gianni Morandi, sei proprio un ignorante di musica dei giorni nostri, sei rimasto alla Fisarmonica (…). Morandi - concludeva il comico sulla sua pagina facebook -, siete schiavi delle majors. È già tutto stabilito. Ma vaff.... Il tuo ex amico Enzo Iacchetti». Iacchetti era così arrabbiato anche a causa dell’esclusione del figlio Martino, che nel 2012 partecipò per la seconda volta alle selezioni per il Festival. Ieri , come riportato da Il Resto del Carlino, gli ex amici Iacchetti e Morandi si sono ritrovati davanti alla terza sezione civile del Tribunale nella speranza di una conciliazione. Il cantante di Monghidoro ha citato per danni l’attore, accusandolo di diffamazione: il suo obiettivo è il risarcimento astronomico di 1,1 milioni di euro. Gianmarco Mazzi, invece, cofirmatario della citazione, ha chiesto 600mila euro. Morandi e Mazzi, tramite i loro avvocati Andrea Govi, Umberto De Luca e Vittore D’Acquarone, hanno denunciato un danno morale e materiale, sottolineando che la Rai non gli rinnovò i contratti. Iacchetti, dal canto suo, tramite i legali Fabio Chiarini ed Enrico Grillo, ha replicato di aver esercitato un legittimo diritto di critica, seppur con espressioni popolari proprie della satira, per tutelare i giovani che avevano speso soldi in clip e video per una selezione già decisa in partenza. In un’intervista del 2012 a Libero, Iacchetti rispondeva a chi lo accusava di protestare solo a causa dell’esclusione del figlio (quindi in maniera non disinteressata): «La mia è un’accusa al concorso Sanremo Social, cui mio figlio non ha mai partecipato (lui ha fatto Area Sanremo) attraverso cui avrebbero dovuto scegliere sei emergenti, tra i primi 30 più votati dal popolo di internet e dei social network. Invece, ne hanno presi solo due, di cui uno già secondo classificato a Io canto, quindi con una casa discografica potente alle spalle; gli altri quattro vincitori non erano tra i primi 30. Allora, ci si prende gioco del popolo di internet e del pubblico». di Giovanni Luca Montanino