Bello o brutto che sia, «Nymphomanic» è stato discusso a sufficienza: l’ultimo lavoro di Lars von Trier ha attratto su di sé critiche e attenzione a non finire. Eppure il gran parlare che se ne è fatto e la massiccia campagna pubblicitaria «alternativa» non hanno sortito gli effetti sperati. Non in Italia almeno, dove il sesso sembra far meno gola di battaglie e ammazzamenti vari. Uscito nelle sale il 3 aprile, «Nymphomaniac» s’è piazzato solo quarto al box office nostrano, lasciandosi superare da «Captain America 2», «Divergent» e «Storia di una ladra di libri». Certo, è pur vero che il film scandalo di von Trier, oltre ad essere stato tra gli ultimi ad uscire in sala, è distribuito in un numero minore - e di molto - di copie, ma ciò non toglie che siano stati solo 7mila e spicci spettatori a decidere di addentrarsi nell’universo sessuale di Charlotte Ginsbourg, mentre oltre 16mila hanno optato per «Divergent», forse più blando ma sicuramente meno chiacchierato. Insomma, le due pellicole, pur avendo esordito lo stesso giorno, hanno avuto destini diversi, sembra proprio che sul sesso costruttivo di von Trier abbia avuto la meglio la trasformazione futuristica dell’ex «teenager d’America». di Claudia Casiraghi