"Oggi esce #latrattativa in tutta Italia. Quello che potevo fare l'ho fatto, ora dipende tutto da voi". Con questo cinguettio, due giorni fa, Sabina Guzzanti annunciava ai 500mila suoi followers di Twitter la prima del suo film "La trattativa". Già, dipende da loro. E loro hanno completamente ignorato sia l'appello che la pellicola. Secondo i dati pubblicati dal Giornale, gli spettatori il primo giorno di proiezione - avvenuta in contemporanea in 126 schermi - sono stati appena 3.500 per un incasso di soli 18mila euro che diventano 21 mila considerando alcune precedenti proiezioni speciali. Numeri bassissimi nonostante le tante pagine che le ha dedicato il Fatto quotidiano, le ospitate da Lucia Annunziata e Michele Santoro, la passerella al Festival del Cinema di Venezia. Ovviamente non basta un giorno per decretare il flop di un film. Certo è che pare impossibile bissare i 2 milioni di euro che ha invece fatto la pellicola precedente, "Draquila - L'Italia che trema". Il motivo? Gli spettatori vogliono altro, non sono interessati a vedere come la Guzzanti affronta la vicenda della trattativa Stato-mafia infilandoci dentro anche Berlusconi all'epoca non ancora sceso in campo, sono stanchi di questi argomenti. La gente ha altro a cui pensare, ha altri problemi, vuole altro.