L'unica in Italia, la più attesa, probabilmente l'ultima. La serata fiammeggiante a ritmo di rock dei Rolling Stones al Circo Massimo di Roma, al cospetto di 71.500 paganti e anticipata da una fremente esibizione di John Mayer, ha avuto l'aria del commiato, dell'ultima recita di questa satanica band che, da mezzo secolo, non accenna ad ammainare le sue bandiere, malgrado gli scricchiolii dell'etá e il richiamo archeologico scelto per la location dell'unico show italiano. Mick Jagger e Keith Richards sono arrivati alla boa dei 71 anni, Ron Wood a quella dei 67 e il batterista Charlie Watts addirittura a quota 73 ma nel calderone del Circo romano nessuno se ne è accorto. Le cicatrici morali e le rughe che contornato i volti di questi eternauti del rock-blues hanno lasciato spazio a uno show iniziato sì con un'ora di ritardo, corto (22 canzoni appena) ma entusiasmante, aperto da un Mick Jagger che balla ancora come un ventenne sulle note di Start me up e dei primi accenni di canzoni immortali. Quando tutti hanno dimenticato le polemiche della vigilia sui costi dell'evento, patrocinato da Roma Capitale e gestito da D'Alessandro&Galli in accordo con Rock in Roma. "Polemiche peraltro gratuite: dei 71.500, ben 50.000 fan vengono da fuori Roma - hanno spiegato gli organizzatori - e questo ha prodotto un indotto per la città di quasi 25 milioni di euro, tra pernottamenti in albergo, ristorazione e consumi legati al turismo. roma ci ha guadagnato... Pochi gli 8.000 euro pagati per l'occupazione del suolo pubblico? Queste sono le tariffe e vorremmo ci fosse un concerto come questo ogni anno". Così, i milioni di euro complessivi spesi e la cittá paralizzata, le polemiche sull'opportunitá di organizzare un evento tale al centro di una cittá come Roma, sono diventati d'un colpo un lontano ricordo quando Sir Mick ha mostrato, canzone dopo canzone, come il rock sia terapeutico e riesca magicamente a far dimenticare, lassù sul palco, vecchie malinconie senili e recenti lutti. Difatti Jagger, per primo, sembra essersi davvero dimenticato in fretta della compagna L'Wren Scott, morta suicida due mesi, visto che si fa giá seguire in tour dalla nuova fiamma, la ballerina Melanie Hamrick di 45 anni più giovane. Nella tribuna Vip, dalle parti della Bocca della Veritá, durante lo show hanno ballato fan particolari delle Pietre Rotolanti: da Beppe Grillo a Zucchero, dal premio Oscar, Paolo Sorrentino a Paolo Virzì. La scaletta è proseguita con un ritmo incalzante, molto antologica e ricca di pezzi per nulla polverosi che trasudano storia: dalla mitica It'only a rock'n'roll a Midnight Rambler dove ha fatto la sua apparizione persino l'ex Rolling Mick Taylor, da Gimme Shelter alla demoniaca Sympathy for the Devil, da Honky Tonk Woman all'ultima hit Doom and Gloom. I fans dei Rolling sono stati serviti. Doveroso, ancorchè un po' frettoloso, il bis finale sulle note You can't always get what you want e su quelle dell'immancabile Satisfaction, brano che ha mezzo secolo di vita ma che riesce ancora a dare i brividi come negli anni '60, quando Brian Jones era ancora vivo, Jagger era fidanzato con Marianne Faithfull e i Beatles erano ancora la band numero 1 in circolazione, davanti agli Stones. Poco prima di mezzanotte, inchini dei quattro, saluti e fuga verso le quattro Mercedes che li hanno portati via dalla folla impazzita della Capitale. Verso un aereo privato che li ha spediti a Madrid, sede della prossima tappa del 14 On Fire Tour. Per i Rolling, ruderi sì ma pur sempre d'autore, i tamburi non hanno rullato invano al Circo Massimo. Arrivederci Roma? Più un addio, dicevamo, il loro. di Leonardo Iannacci