Barbara D'Urso contestata dal Moige: "Basta porno la domenica pomeriggio"

Il Movimento Genitori contro la conduttrice e Domenica Live: "Conenuti adatti alla seconda serata. Gli inserzionisti boicottino il format"
di Andrea Tempestinisabato 25 gennaio 2014
Barbara D'Urso contestata dal Moige: "Basta porno la domenica pomeriggio"
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Crociata del Moige, Movimento Italiano Genitori, contro Barbara D'Urso e la sua Domenica Live, la trasmissione della domenica pomeriggio. Nuove polemiche dopo la puntata del 19 gennaio su Canale5, indignata la reazione dei genitori, che contestano il titolo del format: "Italia, paese a luci rosse?". Elisabetta Scala, responsabile dell'Osservatorio Media di Moige, dichiara: "Ieri abbiamo assistito a una delle pagine più tristi e trash della nostra tv con servizi, interviste e linguaggio adatti a una seconda serata. Ci appelliamo alla responsabilità sociale delle aziende perché non continuino a inserire spot in questo programma trash che viola la sensibilità e la dignità dei nostri figli". Nel mirino - Nell'Italia ai tempi di Laura Boldrini, dunque, la crociata anti-gnocca si arricchisce del capitolo della contestazione alla D'Urso, accompagnata a una sostanziale richiesta di boicottaggio pubblicitario. La Scala aggiunge: "Tutto è iniziato alle 14.15 con il servizio sul fonico dei Modà indagato per molestie sessuali ai danni di minori, cui è seguita una Barbara D'Urso dichiaratasi 'impressionata' dalle cose apprese sul tema del sesso nel preparare la puntata". Quindi dito puntato contro i servizi sulle molestie dei caporali nei confronti delle soldatesse nella caserma di Ascoli, contro il professore di Saluzzo che faceva sesso con le studentesse, contro la clinica dei malati d'amore e contro la testimonianza dell'uomo sesso-dipendente.