"Ci sono state volte in cui ci trovavamo nella stessa stanza e io avrei voluto strangolarlo". Ruolo da duro e confessione da duro, Sylvester Stallone non tradisce la propria fama e rivela qualche dettaglio piccante sui suoi rapporti con Arnold Schwarzenegger. Due giganti di Hollywood, uno mezzo italiano l'altro austriaco di nascita, eroi muscolari a cavallo di anni Ottanta e Novanta. E ora di nuovo insieme nel terzo capitolo della sata The Expendables (I mercenari), che rappresenta una specie di All Star degli action movie all'americana di 15 anni fa: con Sly e Schwarzy, infatti, reciteranno anche Mel Gibson, Wesley Snipes, Harrison Ford, Antonio Banderas, Dolph Lundgren. "Io e Arnold siamo arrivati sugli schermi allo stesso momento - ricorda Stallone -. Io forse un po' prima. Ma lui era più grosso. Ed eravamo così competitivi. E Arnold era per me uno che avrei voluto strangolare ogni giorno, mattina e sera". Da una parte Rocky e Rambo, dall'altra Terminator. Impossibile far convivere due galli nel pollaio, soprattutto se armati fino ai denti e sempre su di giri. A sancire la tregua è stato, inaspettatamente, Schwarzenegger che nel 2005 da governatore della California ha consegnato personalmente un premio a Stallone per la decisione di continuare a girare negli Usa nonostante i costi di produzione sempre più alti. Poi venne la prima collaborazione in Expendables 1, nel 2010. Ora, rispettivamente a 68 e 67 anni, Stallone e Schwarzenegger sembrano andare d'amore e d'accordo. Sempre che non debbano sfoderare i muscoli sul ring, pardon sul set.