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Torna X-Files e affronta il terrorismo: il creatore Chris Carter spiega perché

di Giovanni Ruggiero sabato 30 gennaio 2016

3' di lettura

Per una volta non siamo quelli che sono sempre indietro nel mondo. A sole ventiquattr’ore dalla trasmissione negli Stati Uniti, abbiamo visto le nuove puntate di X-Files. La serie ideata da Chris Carter fu, insieme con la precedente Twin Peaks, viatico per la mania per le serie tv che si sarebbe sviluppata dopo e ora vive il suo picco - nel quale rischiamo di annegare, perché per vederle tutte tutte tutte bisognerebbe smetter di fare qualunque altra cosa, ma questo è altro discorso. Andata in onda dal 1993 al 2002, 9 stagioni per 202 episodi, la serie made in Usa è un caposaldo immortale e inimitabile del tv show di genere drammatico-poliziesco-thriller-horror-fantascienza. Un unicum inimitabile. Coloro che desideravano che X-Files non finisse mai oggi saranno contenti: a ben tredici anni di distanza dalla sua fine, lo show torna sugli schermi. Poi dicono che la speranza sia l’ultima a morire: non in questo caso. Alla percentuale italiana dei milioni e milioni di fan di X-Files basterà sintonizzarsi sui canali Fox 106 e 112 di Sky o su Fox On Demand per ritrovarsi di nuovo calati nel mondo degli agenti Fox Mulder (David Duchovny) e Dana Scully (Gillian Anderson). Sei nuovi episodi, nel primo dei quali il giornalista Tad O’Malley (John McHale) informa Mulder di un caso che fa per lui ( e per chi se no?) Sveta è stata rapita dagli alieni. Il motto ormai proverbiale di Mulder è sempre stato «I want to believe», «Voglio crederci». Mulder ci crederà anche stavolta, decidendo di convincere l’agente Scully ad indagare di nuovo. Sente che il caso di Sveta può rappresentare la svolta nelle sue indagini anche passate sulla sospetta e gigantesca cospirazione governativa con gli Ufo, e sentendo di non sbagliarsi farà davvero di tutto per convincere Mulder. Non tutti i critici che hanno già visto il nuovo X-Files in anteprima negli Stati Uniti hanno rilasciato recensioni adoranti, ma in fondo anche dell’ultimo film di Star Wars qualcuno aveva asserito che uno dei suoi problemi fosse che Carrie Fisher, interprete della principessa Leila, fosse invecchiata male e quindi poco credibile, troppo poco gagliarda rispetto alla «gheparda» che era stata come Leila da giovane... I giovani direbbero: «Vabbè, se l’argomento è questo, ciaone proprio». È normale che ci siano critiche non entusiastiche - soprattutto intorno a capolavori - o direttamente ad minchiam. A prescindere da quello che i critici possono dire, l’ultima parola spetta allo spettatore, almeno nello share, ma intanto risultano davvero interessanti alcune dichiarazioni di Chris Carter, il geniaccio creatore dell’universo X-Files, sul senso di questo ritorno in un mondo cambiato per sempre, dopo l’11 settembre 2001. «Il 2002 non era tempo in cui le persone volevano discutere di cospirazioni governative. Si interessavano soltanto a cospirazioni straniere e terroristiche, insomma quando X-Files finì il mondo pensava a senso unico. Vedrete», garantisce Carter, «X-Files ora affronterà alcune di queste nuove tematiche in un modo che le incorpora in una nuova visione della cospirazione governativa». Insomma, non solo mostri extraterrestri ma anche terrestri, e la ricerca di una spiegazione riguardo per quelli: «C’è un episodio che tratta del terrorismo, e credo che sia più rilevante oggi, dopo gli attacchi a Parigi e a San Bernardino, di quanto lo fosse mente lo stavamo girando, sono molto curioso di vedere come sarà percepito. È un tema davvero delicato che spero avremo sviluppato in maniera responsabile e interessante. Andrà in onda come quinto episodio prima del finale di serie». Fra poco, a questo punto, lo vedremo anche noi. X-Files, ha vinto cesti di premi, tra cui serie 15 Emmy e 5 Golden Globe, ed è stata vista in oltre sessanta Paesi. Motivo del suo enorme successo fu anche deambulare sul confine tra ciò che la scienza riesce a spiegare e ciò che ancora non riesce. Carter ha anche dichiarato che uno dei suoi motivi di fierezza sta nell’incontrare persone che dopo aver visto X-Files, gli dicono, hanno deciso di diventare scienziati. Oppure agenti. Da sempre incentrato sul confronto con gli «x-files», cioè quei casi che nessuno sapeva spiegare e che quindi il governo Usa archiviava, quelle storie prive di logica e razionalità come clonazioni, extra-terrestri, fantasmi dell’aldilà in cerca di vendetta, treni scomparsi nel nulla, uomini che leggono il futuro, possessioni diaboliche, speriamo che col suo ritorno riesca a farci capire qualcosa anche sul fenomeno più insensato della contemporaneità che nessun governo può e deve archiviare, ovvero il terrorismo islamico. Gemma Gaetani

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