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Di Caprio, lo strazio per prendere l'Oscar: "Come mi sono umiliato sul set"

di Andrea Tempestini sabato 9 gennaio 2016

2' di lettura

Pronto a tutto pur di vincere quel maledetto Oscar che nonostante una carriera da urlo, ad oggi, gli è sempre sfuggito. Si parla di Leonardo Di Caprio, il "maledetto" della statuetta, che ora, per prendersela, quella statuetta, ha dato tutto - ma proprio tutto - in Revenant - Redivivo, pellicola in uscita in Italia il 14 gennaio. Di Caprio veste i panni di Hugh Glass, cacciatore di pellami realmente esistito, in un film di Alessandro Gonzalez Inarritu che promette di avere tutti gli ingredienti giusti per condurlo al tanto agognato successo. Una storia avvincente e avventurosa, ma soprattutto, per Di Caprio, uno stress fisico e psicologico difficile da dimenticare. Siamo all'inizio del 19esimo secolo, e tra gli altri particolari della storia, il cacciatore di pellami viene derubato e abbandonato a se stesso nel bosco dai compagni dopo essere ferito da un orso. Ma mister Glass riesce a sopravvivere, per poi iniziare la disperata ricerca dei compagni che lo avevano abbandonato, per vendicarsi. E orso a parte, il povero Di Caprio, ha dovuto subire tutti i dolori e le sofferenze del cacciatore di pellami che interpreta. "Abbiamo raggiunto la punta estrema dell'Argentina - racconta Di Caprio - andando fino alla città più meridionale del pianeta". Insomma, alcune scene sono state girate a 40 gradi sotto zero. "Quando abbiamo girato la sequenza nel fiume ghiacciato, in cui indossavo una pelliccia d'alce e una d'orso pesanti circa 45 chili - continua nel racconto -, ho rischiato ogni giorno l'ipotermia. Con 40 gradi sotto zero non riuscivamo a tenere gli occhi aperti e nemmeno le attrezzature funzionavano molto bene". Ma non è tutto: Di Caprio è stato costretto anche a prendere a morsi un pesce vivo e un fegato di bisonte. "La cosa terribile - ricorda - è la membrana che ricopre il fegato quando si rompe tra i denti. È come addentare un palloncino di gomma, che ti scoppia poi in bocca". Poi le levatacce, svegliarsi ogni giorno alle 3 del mattino per affrontare ore di trucco prima di girare. Le ragioni di una sveglia a simili orari? Presto dette: tutte le scene del film sono state girate con luce naturale, dunque, per affrontare il trucco, era necessario svegliarsi a orari improbabili. Ma il peggio, forse, deve ancora essere scritto: Inarritu ha voluto che Di Caprio, in una scena, venisse ricoperto di formiche. "È stato fisicamente estenuante per tutti: durante le riprese, immersi nel freddo delle montagne, abbiamo dovuto adattarci a ogni tipo di circostanza. Non c'è finzione in questo film, girarlo ha rappresentato una sorta di preciso percorso esistenziale. Rappresenta la perfetta fusione di violenza e bellezza". Basterà, per strappare quella maledetta statuetta?

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